Via Bassette, nuovo «muro» da 40 metri nel campo Rom
Il progetto per il campo nomadi di Mortise: abbattute alcune baracche, ridotto il numero degli ospiti

400 METRI QUADRI IN MENO. A sinistra, il progetto del nuovo recinto; a destra, il campo nomadi com’è oggi
MORTISE. Il progetto per la nuova recinzione del campo nomadi di via Bassette è nero su bianco. Sul lato dell'insediamento che confina con la tangenziale Nord verrà realizzato nelle prossime settimane una sorta di secondo «muro» dello stesso materiale del primo, realizzato nell'aprile del 2010 che dimezzò l'area da 10 a 5 mila metri quadrati. Base in cemento a forma di new-jersey con annegata sopra una rete d'acciaio molto resistente. La barriera si estenderà per circa 40 metri parallela alla superstrada. Rispetto al confine attuale il nuovo limite toglie dieci metri di profondità all'insediamento dei nomadi, per complessivi 400 metri quadrati.
Ieri sono stati definiti gli ultimi dettagli nella riunione fra gli assessori alla manutenzione Andrea Micalizi, alla polizia locale Marco Carrai e ai servizi sociali Fabio Verlato (con i rispettivi capi settore). Nel campo nomadi abitano Elvis Seferovic con moglie e 10 figli (più nuora e nipotina), la famiglia Salkanovic con 6 figli, Gianni Ahmetovic con moglie e 8 figli. Questi sono i dati di uno degli ultimi rapporti stilati dalla polizia municipale, anche se poi, il numero delle presenze variava a seconda dei giorni e dei periodi.
Prendendo a spunto la diminuzione del numero di ospiti (si è arrivati sotto i 35, in autunno erano 40, 57 prima dell'intervento divisorio dell'aprile 2010) si ridurrà così l'area a disposizione: «La ratio dell'intervento è quella di evitare che in via Bassette arrivino nuovi nuclei e che nel campo vengano rispettate le basilari regole igieniche e di comportamento», spiega l'assessore Carrai.
Qualche settimana fa, durante un sopralluogo con forze dell'ordine e Ulss, nel campo erano state trovate carenze nelle norme di sicurezza ed igieniche. «Abbiamo imposto agli occupanti lo smantellamento di alcune baracche abusive e di stufe pericolose, oltre che la messa in sicurezza degli impianti elettrici» spiega l'assessore alle Manutenzioni Andrea Micalizzi, «dobbiamo affrontare il tema con serietà e fermezza. Ci deve essere attenzione alle condizioni sanitarie del posto, soprattutto visto che ospita dei bambini».
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