Via dei Fabbri, 6 furti in un anno

Furto in via dei Fabbri 15 nel cuore del ghetto, a pochi passi da piazza delle Erbe. È il sesto nel giro di un anno e i residenti della palazzina si dicono esasperati. Venerdì l’ultimo colpo in un appartamento del terzo piano. I ladri dopo aver aperto, forse con una scheda dicono gli inquilini, il portoncino che dà in strada, hanno completamente scardinato la porta di un’abitazione del terzo piano. La porta in legno è caduta a terra, rompendo anche un grosso vaso. «Siamo stati fuori tutto il giorno e alle 19 quando siamo rientrati abbiamo trovato la brutta sorpresa», racconta arrabbiata Adriana Ricciolo, che vive insieme al marito, Aldo Zupi, chirurgo maxillofacciale, in via dei Fabbri 15.
«Hanno rubato tutta l’argenteria, per un valore di 5 mila euro circa, un computer, ma soprattutto un trolley che era all’entrata con all’interno tutti gli strumenti chirurgici di mio marito». I malviventi non hanno lasciato particolare disordine in casa, hanno preso poche cose e mirate, poi se ne sono andati. Sul furto ora indagano i carabinieri. Ma gli inquilini non si dicono comunque tranquilli: «Siamo presi di mira, non è possibile che in una casa in pieno centro storico i ladri vengano per ben sei volte nel giro di un anno» dice Adriana Ricciolo insieme a un altro condomino, anche lui derubato l’anno scorso, e la cui moglie qualche mese fa ha beccato due ladre in flagrante. «Mia moglie le aveva trovate nel pianerottolo, aveva chiuso la porta d’entrata per non farle più uscire e nel frattempo aveva chiamato la polizia»; racconta l’inquilino. «Le due però sono riuscite a scappare, anche in modo molto pericoloso, dal tetto». In tutti i furti inoltre i malviventi, che secondo i residenti sarebbero persone dell’Europa dell’Est, sono stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza dell’Osteria dei Fabbri, che si trova proprio di fianco all’entrata della palazzina: «Abbiamo consegnato tutti i video alle forze dell’ordine, in ognuno si vedevano persone estranee, spesso anche donne, entrare in casa», dice esasperato l’inquilino: «Non sappiamo davvero più cosa fare». (a.f.)
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