Via oggetti fascisti e sedie tricolori lasciati da Claudio

Abano, ripulito l’ufficio del sindaco e tolto il totem pro marò. Consegnato tutto alla sorella. Lo studio sarà dimezzato
MARIAN-FOTOPIRAN-ABANO TERME LAVORI MUNICIPIO ABANO
MARIAN-FOTOPIRAN-ABANO TERME LAVORI MUNICIPIO ABANO

ABANO TERME. Via il materiale con richiami a Mussolini e al fascismo, via libri e libricini inutili, via quadri e sedie tricolori. Il Municipio di Piazza Caduti, ad Abano, cambia volto, aspetto e volta definitivamente pagina dopo l’era Luca Claudio, chiusasi il 23 giugno 2016 con il suo arresto per lo scandalo tangentopoli delle terme.

Il sindaco Federico Barbierato preferisce però non chiamarla “declaudianizzazione”, bensì riorganizzazione. «Dimezzerò gli spazi dell’ufficio del sindaco per recuperare postazioni di lavoro», spiega Barbierato. «Con una parete divisorio separeremo in due il mio ufficio. A me basta molto meno spazio di quello attuale. La restante parte la riserverò agli assessori per la loro attività. Questa operazione è volta a mettere ordine e non è affatto una ripicca nei confronti di Claudio». Salendo al primo piano del Municipio di piazza Caduti, nel corridoio di attesa dell’ufficio del sindaco, da qualche giorno sono scomparse le sedie verdi e rosse, che assieme a quelle bianche rimaste, componevano la bandiera tricolore. Sedie fortemente volute dall’ex sindaco che l’attuale primo cittadino ha scelto di rimuovere «per dare un’immagine più sobria. Abbiamo anche tolto dalle pareti dei quadri che non erano, a nostro modo di vedere, di gran gusto e che non si sposavano con il Comune». Rimosso anche il totem, situato all’ingresso del Comune, che Claudio aveva fatto realizzare per la liberazione dei due marò italiani.

L'ufficio del sindaco
L'ufficio del sindaco


Ma soprattutto rimossi i simboli fascisti, tanto cari all’ex sindaco Luca Claudio. Il commissario straordinario Pasquale Aversa, che aveva fatto rimuovere il drappo tricolore dalla facciata del Municipio, aveva già fatto sloggiare il busto del Duce. Il resto l’ha fatto rimuovere il sindaco. Sono stati tolti calendari, fotografie, frasi di stampo fascista, che Luca Claudio aveva sparso per il suo ufficio. «Abbiamo consegnato il tutto alla sorella di Claudio», svela il sindaco. «Abbiamo anche provveduto ad ammassare altri oggetti e libri: verranno donati a quanti verranno in visita di rappresentanza».

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Quindici giorni fa il precedente a Montegrotto. Il sindaco Riccardo Mortandello, alle prese con le opere di pulizia dell’ufficio, aveva trovato dietro a uno stereo una audiocassetta con la scritta “Mussolini” e i discorsi del Duce. Una scoperta, che aveva fatto rimanere attonito l’attuale primo cittadino sampietrino, che per supposizione aveva attribuito l’audiocassetta ai predecessori, Claudio e Massimo Bordin.


 

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