Viabilità: ora l'Arcella viaggia a 30 all’ora. Ecco dove si andrà più lenti

PADOVA. L’Arcella a 30 all’ora. L’atto amministrativo è arrivato da pochi giorni ma il progetto è di lunga data. Andare un po’ più piano per ridurre gli incidenti e rendere la città più sicura per pedoni e ciclisti: era l’impegno avviato dall’ex vicesindaco Arturo Lorenzoni e che ieri si è concretizzato con la creazione di una nuova zona 30 delimitata da via Antonio da Murano e via Minio (inserite nell’area) e da via Tiziano Aspetti e via Buonarroti (escluse dal nuovo limite). Un quadrato di strade strette e residenziali, a parte via Guicciardini che teoricamente sarebbe parte di un asse di attraversamento urbano est-ovest.
limite fissato a 30 all’ora
Nei prossimi giorni saranno montati i cartelli della nuova zona 30 cittadina. Le strade coinvolte sono le vie Da Murano, Guicciardini, Palladio, Pogliaghi, Maffei, Appollodoro, Bissoni, Alberti, Da Ferrara, Minio, Rossini, Miretto e Danieletti. Tutte strade caratterizzate «da carreggiate di ridotte dimensioni trasversali e in parte sprovviste di marciapiedi, in un contesto dalle caratteristiche prettamente residenziali», come si legge nell’ordinanza firmata ieri dal nuovo caposettore della Mobilità Carlo Andriolo.
In alcune di queste strade c’erano già dei limiti abbastanza stretti: si andava a 40 all’ora in gran parte dell’area e addirittura c’era già il limite a 30in via Minio nel tratto compreso tra via Buonarroti ed il civico 36A.
un asse di attraversamento
Tra le strade interessate dal provvedimento però è entrata anche via Guicciardini, che viene spesso utilizzato come asse di attraversamento est-ovest dal cavalcavia Camerini attraverso via Vianello, via Machiavelli, via Durer, via Viotti fino ad arrivare in via del Plebiscito. Una strada in cui solitamente gli automobilisti arrivano anche ai 50 all’ora, perché ben larga e provvista di pista ciclabile separata. Invece dall’incrocio con la nuova rotonda di via Buonarroti fino al semaforo con via Tiziano Aspetti sarà necessario alzare il piede dall’acceleratore e limitarsi ai 30.
Una decisione probabilmente favorita dal fatto che è ormai completo l’Arco di Giano che rappresenta, passando dietro stazione, un altro attraversamento veloce da est a ovest della città.
il principio della velocità ridotta
Applicato con assiduità soprattutto in Germania, il principio della zona 30 vuole mettere in sicurezza gli spazi della mobilità interna di quartieri residenziali e centri storici. Un’idea sposata sin dalla campagna elettorale dall’ex vicesindaco Arturo Lorenzoni e sostenuta con forza dalle associazione ambientalista, con in testa Legambiente.
L’obiettivo è quello di moderare il traffico in modo da dare maggiore sicurezza, e in alcuni casi anche più spazio, alla “mobilità dolce”, cioè pedoni e ciclisti. L’idea è che la strada torni ad avere anche delle funzioni diverse, come quella del commercio e dell’interazione sociale.
C’è anche una motivazion ecologica: l’istituzione di una zona 30, dove il traffico è più fluido, comporta meno di fasi di accelerazione e frenata, una riduzione del consumo di carburante e, di conseguenza, una riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti nell’atmosfera. —
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