Vigneti minacciati dalle cavallette

GALZIGNANO. Una miriade d’insetti maschi e femmine, sta creando seri problemi a colture e orti dell’area collinare euganea. I boschi che circondano la zona del passo della Siesa pullulano di “Barbitistes vicetinus”, un nome latino dietro il quale si nasconde una specie di cavallette tipica delle zone collinari del Veneto, balzata agli onori della cronaca più per la voracità che per la simpatia.
Da alcuni anni, le cavallette autoctone sono diventate, insieme ai cinghiali e ai corvi, un vero spauracchio per gli agricoltori, tanto che alcuni di essi si guardano bene dal piantare nuovi uliveti, perché gli insetti, dopo aver divorato le foglie, attaccano il fiore che ritengono particolarmente gustoso.
Ormai i coltivatori non sanno più a che santo votarsi per fermare l’orda famelica che attacca ovunque vigneti e frutteti: nei boschi, dove le “Barbitistes” si riproducono per poi emigrare, non si può spargere il veleno e nelle colture circostanti, negli orti e nei giardini il costo degli insetticidi si fa sentire.
L’Ente Parco e l’Università di Padova, che attraverso i loro tecnici ed esperti controllano l’evolversi della situazione, danno delle indicazioni su come comportarsi nei casi di massiccia invadenza, aggiungendo che nei boschi non risulta opportuno alcun intervento di contenimento, perché si vuol lasciare agire indisturbati i predatori naturali presenti, ma a quanto pare questi controllori naturali risultano inefficaci.
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