Vigodarzere, automobilista vince contro la compagnia assicuratrice anche in Cassazione

Silvia Zaghi era rimasta vittima di un incidente, ma la Vittoria rivoleva il risarcimento

VIGODARZERE. Davide contro Golia, ossia un’automobilista che vince in Cassazione contro il colosso Vittoria Assicurazioni. Lei è Silvia Zaghi di Vigodarzere. Tutto inizia nel lontano 31 maggio 2012 quando viene tamponata mentre è ferma ad un passaggio pedonale al volante della sua automobile. . Un incidente di per sé banale, ma che le provoca un dolore continuo e persistente.

Vittoria Assicurazioni non paga e lei, di professione istruttore di Polizia locale a Cadoneghe (Unione Medio Brenta), ricorre al Giudice di Pace che le dà ragione dopo aver nominato un consulente (ctu) che riscontra una invalidità permanente tra l’1 e l’1,5%. Si tratta di un risarcimento di per sé modesto ma Vittoria dopo averlo pagato presenta appello entro il termine lungo, per veder negata la sussistenza del danno biologico con la richiesta di restituzione di quanto versato in esecuzione della sentenza di primo grado.

Sostenendo che l’accertamento strumentale non evidenzia la lesione ai cervicali che “vede” però il consulente e che non sempre emerge dagli strumenti. Vittoria Assicurazioni ricorre quindi al Tribunale contro il Giudice di Pace che conferma però la sentenza (nel 2016), appellata dalla compagnia in Cassazione che ha rigettato.

Zaghi è stata assistita dall’avvocato Cesare Zulian che ha visto l’accoglimento delle sue tesi anche dai giudici della Cassazione. È stato giusto il pagamento (all’incirca 7 mila euro comprensivi però di risarcimento spese mediche e legali) per il danno biologico subito da Zaghi per micro lesioni permanenti per il classico tamponamento. Gli ermellini hanno stabilito che «la lesione non può essere fornita esclusivamente con l’accertamento clinico strumentale, ma è sempre e soltanto l’accertamento medico legale a stabilire se la lesione sussiste e quale percentuale sia ad essa collegabile». –

 
 

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