Vigonza ha detto «no» a un locale di lap dance

VIGONZA. Nemmeno il tempo di formalizzare la domanda per aprire una lap dance che si sapeva già come andava a finire: bocciata, per questo tipo di attività non c’è più spazio a Vigonza. Nei giorni scorsi due imprenditori si sono presentati all’ufficio Commercio e Attività produttive per un primo contatto col Comune. Volevano sondare il terreno per aprire un locale dove offrire alla clientela la particolare danza erotica praticata da ballerine in abbigliamento succinto. Avevano già individuato la zona, un capannone nella zona artigianale di Peraga. Ma l’assessore preposto, Damiano Gottardello, ha messo subito le mani avanti. «Nulla contro l’intraprendenza imprenditoriale e l’investimento, ci mancherebbe» ha spiegato ai due proponenti «ma a Vigonza, dopo grossi problemi con alcuni circoli privati, è stata varata una normativa che mette delle prescrizioni molto stringenti sulle iniziative che possano porre a rischio la quiete pubblica». E un lap dance è in ogni caso un circolo. Ovviamente vietato ai minori visto che la ballerina che si esibisce va a contatto fisico col cliente ed è possibile richiedere uno spettacolo privato per un unico cliente. La memoria va ai vari circoli privati che sono stati chiusi a furor di popolo. Uno, vent’anni fa, non disturbava ma era una sala da ballo riservata ai gay e questo creò scandalo tanto da indurre i proprietari ad andarsene. Altri, come l’African Royal Cultural Club di via Niedda o il circolo sudamericano, sempre nella stessa zona, restavano aperti fino al mattino con grande disagio per la zona. Di fronte ad esposti e proteste il sindaco Nunzio Tacchetto aveva emesso ordinanze a raffica: divieto di consumare alcolici in tutta l'area pubblica interessata dall'attività, divieto di schiamazzi, rumori molesti, urla, musica ad alto volume. Vietato anche abbandonare rifiuti sulla strada e sul marciapiede e l’obbligo di vigilare sul comportamento dei clienti. In altro circolo di via Venezia a Perarolo, infine, un residente si è presentato alle 4 a torso nudo gridando di voler dormire. Le regole introdotte sono ora sufficienti a dissuadere eventuali altri insediamenti.
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