Vinta la causa con l’ex direttore Britton

«Abbiamo vinto la causa con Clive Britton e l’ex direttore artistico è stato condannato a pagare le spese legali». È il vicepresidente dell’Orchestra di Padova e del Veneto Vittorio Trolese a...

«Abbiamo vinto la causa con Clive Britton e l’ex direttore artistico è stato condannato a pagare le spese legali». È il vicepresidente dell’Orchestra di Padova e del Veneto Vittorio Trolese a rivelarlo. Si chiude così la vicenda del recesso impugnato da Britton. Un elemento di stabilità per l’Opv, che vive un momento di agitazione dovuto alla «sospensione» dell’ex sindaco Massimo Bitonci, formalmente presidente della fondazione, ma sfiduciato e cessato dall’incarico. Il vicepresidente operativo Trolese (nominato da Bitonci) è però più battagliero che mai. «Non c’è nessuna impasse e la mia posizione è pienamente legittima perché opero in un ambiente tecnico che non c’entra con la politica», ci tiene a sottolineare. Lunedì scorso in un’assemblea ha rassicurato gli orchestrali, assieme a Marco Angius, il direttore artistico che ha preso il posto di Britton («dopo un concorso con ben 36 candidati», spiega Trolese). «Il contratto con il direttore artistico è triennale: scade il 24 settembre del 2018 – chiarisce Trolese – Noi non accetteremo più denigrazioni. La fondazione si tutelerà per legge: lo diciamo chiaramente ai lavoratori e anche ai sindacati». La riunione di lunedì era programmata da tempo ma è caduta in un momento in cui sono circolati i dubbi sulla “tenuta” della dirigenza di fronte al vuoto di potere a Palazzo Moroni. E poi c’è la vicenda dello Statuto dove è scritto che la durata del mandato del direttore artistico «non può in ogni caso superare quella del presidente che lo ha proposto». «È un modo per dire che il contratto non può superare i cinque anni del mandato del sindaco – chiarisce Trolese – Ma non lega in alcun modo il direttore artistico a una carica politica». «Ci tengo a rivendicare il buon lavoro fatto in questi mesi – aggiunge il direttore Marco Angius – C’è un aumento del 30% del pubblico con punte di successi straordinari, come la Nona di Beethoven al Castello dei Carraresi, dove 300 persone sono purtroppo rimaste fuori». Angius è al lavoro per la programmazione 2017, fondamentale per ottenere il contributo del Ministero (che quest’anno è salito a un milione e 850 mila euro): «Non si può rendere nota in anticipo la programmazione, che è ovviamente segreta – spiega il direttore artistico – Noi dobbiamo programmare ogni anno almeno cento concerti. E stiamo operando con la massima buona fede per il bene dell’orchestra». (c.mal.)

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