Violenta la sorellina della compagna, condannato a 6 anni in Appello
Per tre anni il 28enne ha violentato una ragazzina di appena 13 anni, in casa o in una gelateria di Padova dove lavorava

PADOVA. La Corte d’Appello ha confermato la condanna a 6 anni di reclusione per M. S., 28 anni di Padova, per violenza sessuale nei confronti di una ragazzina che all’epoca dei fatti aveva solo 13 anni. In più questa volta il giudice ha riconosciuto alla parte offesa una provvisionale di 50 mila euro. M. S., da quando è stato arrestato si trova ai domiciliari in una comunità.
Le condanne
«Quando mi toccò per la prima volta, mi disse di non raccontare nulla a mia sorella. “Sennò finisco in carcere”, mi aveva detto».
Un racconto terribile, fatto da una bambina di appena 13 anni, che alla fine è arrivato alla sorella, che altro non era che la compagna di M. S., con il quale aveva anche un figlio piccolo. Per quasi tre anni il 28enne secondo l’accusa avrebbe commesso violenza sessuale nei confronti di una ragazzina.
Arrestato alla vigilia di Natale del 2021 dalla Squadra Mobile di Padova, è stato condannato dal giudice Maria Luisa Materia al termine del rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna: 6 anni. Pena confermata ora in Appello. Per lui il pm Roberto D’Angelo aveva chiesto 9 anni.
le violenze sessuali
Il 28enne (difeso dall’avvocato Luisana Malfatti), lavorava in una gelateria della città quando ha cominciato il rapporto con la minorenne a pochi mesi dalla nascita della figlia, concepita proprio con la sorella della vittima.
Dalla visione comune di film porno fino alle prime reciproche masturbazioni, l’uomo è arrivato presto a chiedere all’adolescente di compiere atti sessuali completi, anche vere e proprie perversioni. Stravolgendo il normale percorso affettivo e sessuale che un’adolescente si trova a compiere. Dove? Nell’abitazione dell’uomo, che all’epoca non viveva con la compagna, o nella gelateria in cui lavorava. Ed è proprio nel locale che, dal racconto della ragazzina, si sarebbe consumato il primo rapporto sessuale: lei lo sta aiutando nelle pulizie della gelateria, lui le contesta lo scarso servizio e le intima una “punizione”: è lo stratagemma per finire in bagno e consumare un rapporto.
Gli abusi sarebbero stati commessi ricorrendo anche a subdole modalità di adescamento: il gelataio ha persino minacciato di uccidersi nel caso in cui la 13enne avesse rivelato la verità.
la richiesta di aiuto
Il 26 ottobre del 2021 la madre della ragazzina, suocera del 28enne, si presenta in Questura per denunciare quanto compiuto dal giovane verso la figlia adolescente. È la stessa ragazza a confessare tutto ai genitori, che avevano cominciato a nutrire i primi sospetti. Eppure quel rapporto così intenso tra i due era ben visto: come non fidarsi del compagno della sorella maggiore, che peraltro sarebbe diventato padre a breve?
Subito scatta l’indagine coordinata dal pm D’Angelo e affidata alla Mobile, che intercetta il cellulare e il computer del sospettato, mentre la ragazzina viene interrogata in un ambiente protetto. M. S. finisce in carcere e poi a giudizio, nel quale la famiglia della ragazzina si costituisce parte civile (tutelata dall’avvocato Pierilario Troccolo) e in cui il gup decide di secretare gli atti, su richiesta del difensore. Al termine del processo, la condanna a 6 anni confermata in Appello con l’aggiunta dei 50 mila euro di provvisionale.
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