Violenta rapina in casa, condannate le badanti

Tre anni di reclusione a madre e figlia per l’aggressione alle sorelle Tognolo, ultranovantenni stese e legate senza pietà
FERRO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - ARRESTO BADANTI VECCHIETTE RAPINATE AD ESTE. GIADA FOSCARIN
FERRO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - ARRESTO BADANTI VECCHIETTE RAPINATE AD ESTE. GIADA FOSCARIN

BORGO VENETO

Rapina a due anziane: la condanna è arrivata per la badante ma anche per la figlia e il fratello di quest’ultima. Ieri pomeriggio, in Tribunale a Rovigo, il giudice Silvia Varotto ha condannato a tre anni di reclusione Arpalice Giovannini, 48 anni di Roveredo di Guà (Verona), la figlia Giada Foscarin di 23 anni e il fratello Enrico Giovannini, 46 anni di Cologna Veneta (Verona), tutti difesi dagli avvocati Paolo Mele e Nicola Guerra di Vicenza.

Il terzetto è accusato di aver architettato e messo in atto la rapina ai danni di Onelia e Ancilla Tognolo: le due donne, il 16 dicembre 2015 (allora avevano 95 e 93 anni e nel frattempo sono decedute), vennero aggredite nella loro abitazione di via Luppia Bassa, ai confini tra Megliadino San Fidenzio di Borgo Veneto e Montagnana. Erano le 17 e le due anziane aspettavano la badante, la Giovannini appunto. Alla porta, però, si erano presentate tre persone a volto coperto: il terzetto aveva steso a terra le due malcapitate e le aveva legate a caviglie e polsi, utilizzando in particolare cavi elettrici e senza il minimo tatto nei confronti di due donne così anziane e fragili.

Avevano poi razziato casa – cercando però in posti precisi, quasi come se sapessero dove guardare – portando via 10 mila euro e qualche gioiello. A dare l’allarme era stata la stessa badante, che aveva finto di aver trovate le due anziane residenti ancora legate.

I troppi errori commessi dalla banda – a partire dalla Fiat Punto di madre e figlia posteggiata davanti a casa Tognolo ben cinque ora prima dell’inizio del turno di lavoro – e le successive intercettazioni ambientali dei carabinieri hanno però fatto emergere la verità: quella scorribanda violenta era stata commessa dalla stessa Giovannini, dalla figlia – che in quel periodo era disoccupata e che spesso sostituiva la madre a casa delle sorelle Tognolo – e da almeno altre due persone.

Sotto accusa erano finiti il fratello della Giovannini e il figlio di quest’ultimo, Enrico, 20 anni, entrambi residenti a Cologna Veneta.

La figlia Giada sarebbe stata l’autista, mentre il terzetto che aveva messo piede in casa sarebbe stato composto da badante, fratello e nipote. Per i quattro famigliari-rapinatori il pubblico ministero aveva richiesto 6 anni di reclusione. Il giudice ha ridotto la condanna a 3 anni (oltre a mille euro di pena economica a testa), assolvendo però il nipote Riccardo. Che, dunque, secondo l’autorità giudiziaria non sarebbe stato in quell’abitazione durante la violenta rapina.

Nicola Cesaro

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