Vittoria al Tar, il Miur ricorre contro Punzi

La sua vittoria schiacciante al Tar ha aperto una breccia nel muro innalzato dal ministero dopo lo scippo delle scuole di Cardiochirurgia e Reumatologia da parte di Verona.
Una sentenza-cavallo di Troia, giunta alla fine di un percorso giudiziario portato avanti dal professor Leonardo Punzi, che ha restituito a Padova la sede amministrativa della scuola di specialità di Reumatologia. All’indomani della decisione del tar però l’Avvocatura dello Stato, di default, si è opposta alla sentenza facendo ricorso al Consiglio di Stato, creando una situazione che ha dell’incredibile: ministero dell’Università e rettore del Bo Giuseppe Zaccaria contro la sentenza che ha dato ragione a Punzi.
Una situazione contro cui il magnifico si è opposto sin dal primo giorno. Ha deciso di sfilarsi dalla linea ministeriale e di scendere in campo al fianco del suo docente, non rinnegando la battaglia ingaggiata lo scorso anno. Ufficialmente ha chiesto all’avvocatura di Stato di togliere il suo nome e quello dell’Università che presiede dal ricorso presentato dal ministero dell’Istruzione contro Punzi. Un punto di non ritorno, un atto formale che fa capire a chiare lettere che Zaccaria non ci sta a farsi scippare le scuole di specialità, non per una questione di lesa maestà, ma per il fatto che ci sono numeri e dati che testimoniano che, sia per qualità della ricerca che della didattica che dell’assistenza, la sede della scuola di specialità deve essere Padova.
Leonardo Punzi, numero uno della scuola di Reumatologia padovana, aveva trascinato il ministero dell’Università davanti al tribunale amministrativo regionale, sostenendo che il trasferimento della sede amministrativa dalla città del Santo a Verona fosse un atto illecito. E il tar gli ha dato ragione, ritenendo illegittima la scelta dell’allora ministro Maria Stella Gelmini. Una battaglia legale che ha condotto a proprie spese, sostenuto dall’avvocato Mario Bertolissi. Dati alla mano, i giudici del Tar hanno sottolineato come fosse Padova la sede che, per numero di ricoveri e di pubblicazioni, qualità dell’assistenza e della ricerca, fosse destinata ad essere la capofila del Veneto.
Il Miur ha resistito contro la sentenza, ma Punzi ora non si difende da solo dal contrattacco romano: ha l’appoggio forte dei vertici dell’ateneo, che sostengono in pieno la causa della Reumatologia padovana.
Se il Consiglio di Stato rigettasse il ricorso, la città del Santo potrebbe contare su di un precedente fondamentale per riuscire a riportare a casa anche la blasonata scuola di Cardiochirurgia. Per ora da Roma tutto tace e le due battaglie ingaggiate da Padova - legale e istituzionale - procedono su due binari paralleli. (fa.p.)
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