Vive da barbone tra i rifiuti, ma ha 3 milioni in banca

PADOVA. Così sciatto da attirare l’attenzione dei servizi sociali ma così ricco da possedere quadri da milioni di euro. Vive come un barbone ma in realtà è un Paperon de' Paperoni. Questa la storia di un ex commerciante padovano, 84 anni, che vive in un appartamento vicino al Santo e ha un conto in banca da capogiro.
A destare l’interesse dei servizi sociali l’incuria e la trascuratezza che contraddistinguono il suo attuale stile di vita. L’anziano, che vive solo, ha infatti trasformato quella che dall’esterno si presenta come una palazzina nobile in una vera e propria topaia. Sporcizia, disordine, oggetti accumulati e accatastati in tutta la superficie della casa. Addirittura l’anziano in bagno ha un secchio al posto del water.
Una situazione a dir poco borderline che tutti nella zona dove vive l’ottantaquattrenne conoscono e che probabilmente qualcuno a un certo punto ha deciso di segnalare ai servizi sociali del Comune. Gli operatori fin dal primo accesso in casa dell’uomo si sono resi conto di come vivesse in condizioni di estremo degrado. Come avviene secondo la prassi, i servizi sociali hanno subito avviato quello che si chiama “intervento d’emergenza”, in modo da garantire all’anziano le condizioni minime di vivibilità, che evidentemente nella sua casa non c’erano. Da subito però sono emerse alcune stranezze all’interno del contesto dell’uomo. In primis il fatto che abitasse in una casa così centrale e così lussuosa ma che l’avesse trasformata in un deposito di oggetti e sporcizia. Generalmente infatti questo tipo di problematiche si verificano in contesti sociali differenti e riguardano persone che già in passato sono state seguite dagli assistenti sociali.
In questo caso invece l’ottantaquattrenne non aveva mai avuto a che fare con questo tipo di assistenza, e anzi nella sua vita aveva lavorato come commerciante e titolare di un negozio di via Roma. Ha lavorato così tanto e speso così poco da accumulare un patrimonio sbalorditivo. Il vecchietto infatti nel suo conto in banca avrebbe ben 3 milioni di euro, che si vanno a sommare ai quadri, capitale artistico dal valore di un altro milione di euro.

La situazione patrimoniale è emersa quando gli assistenti sociali hanno scavato nella sua vita privata per verificare le sue condizioni ed eventualmente avviare un progetto sociale di sostegno. Ovviamente quando è venuto a galla il retroscena il Comune si è bloccato e ora tutto è passato nelle mani del tribunale. Sarà infatti il giudice a valutare se l’anziano potrà usufruire dei servizi di assistenza gratuiti o dovrà pagarseli, come a questo punto sarà molto probabile.
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