«Vogliamo i nostri 3 milioni»

Un comitato per difendere i crediti dei coltivatori
VIVAI ASSOCIATI Chiesta la trasformazione urbanistica dell’area
VIVAI ASSOCIATI Chiesta la trasformazione urbanistica dell’area
 
SAONARA.
«Siamo preoccupati. Abbiamo sacrificato una vita e ora rischiamo di perdere tutti i nostri risparmi e di trovarci con niente in mano». G. Z. ha 65 anni ed è uno dei florvivaisti di Saonara che in questi giorni si stanno organizzando in un comitato per recuperare le somme che avanzano da Damiano Badon titolare della Vivai Associati. «Solo a noi coltivatori di Saonara - aggiunge l'imprenditore - il signor Badon deve circa 3 milioni di euro. Soldi che stiamo aspettando da 3 anni. La mia famiglia è "fuori" con circa 150 mila euro».  In mano dei commercianti sono rimasti assegni posdatati e cambiali scadute. Da oltre tre anni avevano accettato di consegnare la merce alla Vivai Associati convinti che l'area presto avrebbe cambiato destinazione d'uso passando da agricola a commerciale e quindi sarebbe stata ceduta per realizzare un grande centro acquisti. «Ora però la preoccupazione è che, considerata l'entità dei debiti - aggiunge un altro florvivaista - noi, nonostante la vendita, non vediamo più un centesimo». Da qui la decisione di creare il comitato (la prima riunione si è tenuta l'altra sera in un capannone di Saonara) e di mettere le pratiche nelle mani di un legale.  Intanto i documenti per la trasformazione urbanistica dell'area di via Vittorio Emanuele (quella di proprietà di Damiano Badon) sono stati inoltrati sia in Comune a Saonara, sia in Provincia. Documenti in cui viene chiesta «la convocazione della Conferenza dei servizi finalizzata a individuare le modalità per la prosecuzione del procedimento». La superficie, complessivamente, è di circa 70 mila metri quadri. Ne diverrebbero commerciali circa 12 mila. Si tratta dello spazio ideale per creare un altro mega store dello shopping proprio alle porte del comune di Padova.  Quella della Vivai Associati non è l'unica zona per cui è stata richiesta una trasformazione commerciale approfittando dell'apertura dello Sportello unico per le imprese varato nell'ultima Finanziaria. Sempre in via Vittorio Emanuele, infatti, Fabio e Gianfranco Ferraresso e Natalina Gobbi hanno chiesto chiesto «l'attivazione della Conferenza di servizi relativa al progetto di un nuovo impianto di carburanti».  La domanda è stata presentata in Comune e in Provincia lo stesso giorno (il 6 settembre) in cui è arrivata anche la proposta di Damiano Baldon. Adesso si attende la risposta delle istituzioni. Che dovrebbe arrivare proprio in questi giorni.

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