Voto di genere: per la doppia preferenza occorre indicare un uomo e una donna

Alle comunali si può scegliere. In attesa di capire come si svilupperà la legge elettorale per le elezioni politiche, a livello amministrativo è prevista la possibilità di indicare la propria preferenza per un massimo di due candidati consiglieri, ma solo se di sesso diverso. È una novità introdotta da qualche anno (c’era anche alle scorse elezioni del 2014). Si tratta della doppia preferenza di genere.
Il voto prevede diverse opzioni. Si può barrare solo il nome del candidato sindaco, oppure barrare solo il simbolo di una lista e in questo caso il voto si estenderà automaticamente al candidato sindaco collegato a quella lista. È ancora previsto anche il “voto disgiunto”, cioè si può barrare il nome di un sindaco e anche il simbolo di una lista non collegata a quel candidato.
Quanto ai voti di preferenza per un candidato consigliere, se ne possono indicare al massimo due, scrivendone i cognomi nelle righe accanto al simbolo della loro lista. Se si esprimono due preferenze devono essere due candidati di genere diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza. Ecco perché molti candidati esibiscono dei “santini” dove sono in coppia. Ovviamente resta la possibilità di indicare anche solo un candidato consigliere.
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