Zampe d'orso sul piatto del ristorante cinese

PADOVA. Zampe d’orso nel menù del ristorante cinese “Yi Hia Ren” situato nel centro China Ingross in corso Stati Uniti 9.
È accaduto il 28 novembre scorso quando la “pietanza” è stata consumata da una tavolata di cinesi. Ma qualcuno che ha assistito alla scena – e forse anche alla titubanza manifestata dai cuochi nel cucinare quella particolare carne d’animale la cui caccia in Italia è vietatissima in quanto specie protetta – ha segnalato l’episodio alle autorità. È il 4 gennaio scorso quando i carabinieri del Nas di Padova – coordinati dal pubblico ministero Benedetto Roberti – mettono a segno il blitz nel locale.
«Un amico commerciante cinese, di cui non ricordo il nome, è arrivato con le zampe d’orso provenienti dalla Slovenia e mi ha pregato di cucinarle per i suoi amici» si è giustificata Lingli Zhu, 47enne moglie del titolare Xiaodong Feng, 52 anni.
La donna non poteva negare: qualcuno aveva fotografato le zampe prima della cottura provvedendo a consegnare agli investigatori l’immagine. Il ristorante è stato passato al setaccio: sequestrati anche 55 chili di alimenti congelati, sia carne che pesce, che non rispettavano le procedure previste relative alla tracciabilità. Insomma non si capisce da dove provengano.
E la carne d’orso? Impossibile risalire all’animale: la specie, comunque, è cacciabile in alcuni paesi europei come la Svezia e la Slovenia, sia pure dietro autorizzazione. E la carne in Italia può essere consumata solo se è dimostrata la provenienza da questi paesi.
Al momento a carico del titolare del ristorante sono state contestate infrazioni di tipo amministrativo, l’inchiesta sulla provenienza delle zampe continua. Sempre il pm Roberti ha ordinato ai Nas di controllare tutti i ristoranti cinesi della provincia di Padova.
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