Zanonato & Saia, tweet al vetriolo

Lo “sceriffo” della giunta Destro e l’emblema della “sicurezza democratica”. L’uomo della destra padovana e il sindaco del centrosinistra. Maurizio Saia (senatore di Coesione nazionale) e Flavio...
CARRAI - DIBATTITO SUL REFERENDUM. DA SX: MAURIZIO SAIA, FLAVIO ZANONATO, CARRAI - DIBATTITO SUL REFERENDUM.
CARRAI - DIBATTITO SUL REFERENDUM. DA SX: MAURIZIO SAIA, FLAVIO ZANONATO, CARRAI - DIBATTITO SUL REFERENDUM.

Lo “sceriffo” della giunta Destro e l’emblema della “sicurezza democratica”. L’uomo della destra padovana e il sindaco del centrosinistra. Maurizio Saia (senatore di Coesione nazionale) e Flavio Zanonato (a fianco, insieme, nella foto) si sono «sfidati» on line in una polemica sempre più accesa.

Pretesto iniziale l’intervento di Saia sulla gestione dei campi nomadi e degli alloggi pubblici. L’altra sera, rimbalzando da Twitter a FB, il sindaco ha dato vita ad un serrato “botta e risposta” con il senatore. A beneficio di chi in rete li ha seguiti (e inseguiti...) in presa diretta. Un «dialogo» senza tanti complimenti. Un confronto politico a colpi di clava digitale. Una sfida che ha, inevitabilmente, galvanizzato le opposte tifoserie davanti al computer.

Tweet al vetriolo: «Sen. Maurizio Saia impreparato, con 20mila€ al mese, parla a vanvera sui Rom a #Padova. L'odio razziale lo porta a mentire per prendere voti» è la discesa sul ring di Internet del sindaco Zanonato.

Poi una successione di interventi, repliche, attacchi con qualche colpo sotto la cintura della stessa etica on line. Tutto sotto gli occhi di decine di “amici” che cliccavano la loro partecipazione per l’uno o l’altro.

Conclusione del senatore Saia, testualmente archiviata dalla rete: «C'è un unico punto decisamente certo, in questo botta e risposta, come capitava spesso nei tanti anni che abbiamo trascorso assieme in Consiglio comunale: ogni tanto ti saltano, ma che dico!? ti esplodono, i nervi e perdi completamente la testa. Me ne dispiaccio e vorrei stare su una discussione intellettualmente onesta e non piena di insulti».

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