Brunella, la ragazza della Bassa sui set di De Sica e di Fellini

Brunella e Mariolina Bovo sono due sorelle di umili origini. Nascono nel 1930 e nel ’34, una a Ponso e l’altra a Megliadino San Vitale. Rimangono ben presto orfane di padre, che muore in un incidente stradale, e vivono in un territorio che in quegli anni è desolato e depresso. Eppure riescono a superare avversità di ogni genere e a realizzare un sogno: diventare attrici, vivere di cinema e recitare per registi come Vittorio De Sica e Federico Fellini. La loro è una storia dimenticata, tanto più dopo la loro scomparsa: Brunella è morta due anni fa ed è sepolta nel Reatino; Mariolina è morta nel 1996. In pochi, anche nella Bassa padovana, conoscono vita e carriere di queste due intraprendenti donne e attrici. A rendere giustizia a questa memoria che rischiava di andare persa ci ha pensato Luca Canazza, atestino di 55 anni, che mercoledì scorso si è laureato in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo all’Università di Padova. La tesi, che gli è valsa il 110, è stata dedicata proprio a Brunella Bovo.
Canazza, ragioniere, vive a Ponso. Due anni fa, di fronte a un periodo di disoccupazione, ha deciso di non lascarsi abbattere e di approfondire la sua passione per il cinema iscrivendosi all’università. Al momento della tesi non ha avuto dubbi: doveva essere dedicata alla sua compaesana dimenticata. La scelta è stata premiata dalla professoressa Rosamaria Salvatore, ordinario di Storia e critica del cinema dell’Ateneo padovano.
«Mi affascinava l’idea che due ragazze così umili fossero riuscite ad affrontare tutte le avversità possibili ed immaginabili, realizzando il sogno di diventare attrici e di farne un duraturo e dignitoso mestiere» spiega il neolaureato. «Stiamo parlando di anni in cui la figura femminile nel cinema passa dalla maggiorata ai longilinei, sofisticati e inquieti modelli di donne degli anni Sessanta». Il sogno di Brunella si arricchisce di successi notevoli: è addirittura la protagonista femminile di “Miracolo a Milano” di Vittorio De Sica. Il film è tratto da un soggetto di Cesare Zavattini ed è premiato al Festival di Cannes del 1951. La padovana compare anche nel film di un giovane ma promettente Federico Fellini, “Lo sceicco bianco”, a fianco di Sordi e Leopoldo Trieste. Con lo pseudonimo di Barbara Hudson, la Bovo è stata poi protagonista di “b-movie”, i film di serie B, e di fiction televisive come “Le avventura di Laura Storm”.
Il lavoro di ricerca di Canazza non è stato semplice vista la scomparsa di entrambe le sorelle: lo studioso ha passato al setaccio le anagrafi di Ponso e San Vitale e visionato decine di film e articoli, anche della stampa straniera, comparsi all’epoca dell’uscita dei film. L’ultimo film interpretato da Brunella risulta uno “spaghetti western” del 1965, “Colorado Charlie” di Roberto Mauri. Fondamentali sono stati gli incontri con i famigliari rimasti (Bovo, Cantarello, Casumaro) e soprattutto con l’ultracentenaria zia Giannina di Este, ma anche con Antonino Mazzuccato di Ponso, grande conoscitore di storie locali a cui l’ex attrice, ritiratasi da scene e schermi e stabilitasi a Fara in Sabina, inviò molto materiale in occasione di una mostra sui personaggi illustri di Ponso. —
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