Garlasco, arrestato latitante per estorsione ex rettore Bozzola

Latitante ipotizzò link festini santuario-delitto. Mai provato

(ANSA) - MILANO, 09 SET - È finita la latitanza di Flavius Savu, il romeno condannato in via definitiva a 5 anni di carcere con l'accusa di estorsione nei confronti dell'ex rettore della Madonna della Bozzola, il santuario che si trova a Garlasco e passato alla ribalta delle cronache per alcune ipotesi suggestive legate all'omicidio di Chiara Poggi. Come ha riferito l'avvocato Roberto Grittini, l'uomo dovrà espiare circa 4 anni in quanto ha un presofferto cautelare, ossia è stato agli arresti, di poco meno di un anno. Savu potrebbe essere interrogato dai pm di Pavia in merito al 'fantasioso' collegamento da lui fatto in tv, da latinante, tra presunti festini al santuario e il delitto di Chiara. Una pista a cui non è mai stato trovato alcun riscontro. Secondo le indagini Savu, 43 anni, con un complice, pure lui romeno, si era fatto consegnare ripetutamente ingenti somme di denaro da don Gregorio Vitali e don Pietro Rossoni, all'epoca rettore e vicerettore del santuario, minacciandoli altrimenti di diffondere, anche attraverso trasmissioni televisive, registrazioni audio e video dei loro incontri a sfondo sessuale. Tempo fa, gli atti dell'inchiesta sul ricatto orchestrato ai danni dei due religiosi sono stati acquisiti dai pm di Pavia nel fascicolo a carico di Andrea Sempio, l'amico del fratello di Chiara, ora accusato dell'omicidio della giovane avvenuto a Garlasco 18 anni fa. E questo non solo a causa delle interviste di Massimo Lovati, uno dei legali di Sempio, che ha parlato di un possibile "segreto" scoperto da Chiara su fatti a luci rosse avvenuti al santuario della Bozzola, ma anche per via delle dichiarazioni simili rese in tv da Savu e dal memoriale dello stesso tenore consegnato da suo nipote, in carcere per omicidio, ai suoi difensori. Non si esclude che Savu possa essere interrogato su tali collegamenti definiti "suggestivi" e finora senza alcun riscontro. Intanto domani mattina, a Milano, negli uffici della Questura, riprende l'incidente probatorio: gli esperti si riuniranno per la ricerca di impronte latenti su alcuni resti dell'immondizia sequestrata la mattina del delitto sulla scena del crimine. (ANSA).

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova