Palermo ricorda Dalla Chiesa a 43 anni dall'assassinio

(ANSA) - PALERMO, 03 SET - Quarantatrè anni fa l'assassinio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso in via Giacinto Carini, a Palermo insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all'agente Domenico Russo, deceduto alcuni giorni dopo per le ferite mortali riportate. Oggi sul luogo dell'agguato mafioso sono state deposte le corone d'alloro alla presenza del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, del presidente della commissione nazionale antimafia Chiara Colosimo. Con loro il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e il prefetto Massimo Mariani. Dalla Chiesa aveva combattuto e vinto il terrorismo e non poteva che essere l'uomo giusto per contrastare Cosa nostra. Gli promisero poteri speciali, quando lo mandarono da prefetto in Sicilia - dove era peraltro già stato nei decenni precedenti - ma poi lo lasciarono solo. E' così che la sera del 3 settembre 1982 venne assassinato. Era arrivato a Palermo da appena cento giorni, quando la mafia rispose in maniera inequivocabile allo Stato che cercava di combatterla. "Qui è morta la speranza dei palermitani onesti", era scritto su un cartello lasciato sul luogo dell'eccidio da cittadini che - in una Palermo dilaniata e insanguinata dalla guerra di mafia - credettero davvero che il generale potesse cambiare le cose. (ANSA).
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