Precari Rai in piazza, 'tutelare il giornalismo d'inchiesta'

Da Ranucci a Natale a via Teulada, 'no a smembramento redazioni'

(ANSA) - ROMA, 21 MAG - Con cartelli e striscioni con la scritta "Giusto Contratto", "Stop programmisti senza giusto contratto" e con il testo dell'art.4 della Costituzione sulla tutela del lavoro, i lavoratori precari della Rai hanno manifestato davanti alla sede di via Teulada per chiedere la regolarizzazione dei propri contratti e di evitare lo svuotamento delle redazioni dei programmi di informazione a seguito delle selezione annunciata in vista di nuove assunzioni alla Tgr. La manifestazione è stata indetta dall'assemblea degli oltre 300 giornalisti della cosiddetta Fase 2, che realizzano tutti i programmi più noti dalla Rai. Hanno aderito, inoltre, tutti i giornalisti di Report, Presa Diretta, Mi manda Rai 3, Indovina chi viene a cena ed Elisir, che chiedono alla Rai di "assicurare, come definito dal contratto di servizio, la valorizzazione e la promozione della propria tradizione giornalistica d'inchiesta". Presenti conduttori della tv pubblica, rappresentanti di associazioni e esponenti politici come Stefano Graziano e Walter Verini del Pd, Anna Laura Orrico del Movimento 5 Stelle e Angelo Bonelli dei Verdi. E' intervenuto anche Roberto Natale, membro del cda Rai. "Potete contare sul fatto che in cda ci sia grande attenzione - ha detto -. La risposta dell'azienda non può essere la graziosa concessione: intanto prendete, alcuni di voi, il posto nella Tgr e poi si vedrà. Questo non può essere l'esito della trattativa. Facciamo scelte che siano nell'interesse dell'azienda, del giornalismo d'inchiesta e delle altre trasmissioni". "Sono stato precario anche io - ha ricordato Sigfrido Ranucci, conduttore di Report -. I colleghi precari rappresentano l'asse portante di alcune trasmissioni di informazione. E' una follia pensare di svuotare queste redazioni per riempire le redazioni regionali. Questi colleghi hanno il diritto di essere integrati in organico, ma non credo che questa sia la strada giusta. Oltretutto la Rai ha investito nella loro formazione, nelle loro competenze specifiche. Smembrare queste redazioni indebolendole credo sia come il marito che per fare un dispetto alla moglie si taglia gli attributi". "Noi siamo nati in difesa del servizio pubblico - ha sottolineato la portavoce di Articolo 21 Elisa Marincola - e dico che l'interesse dell'azienda è di sfruttare nel migliore dei mondi tutte le sue risorse, formate dalla stessa azienda". (ANSA).

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