Registe israeliana Sela e iraniana Bizargiti, 'vogliamo la pace'

(ANSA) - ROMA, 15 GIU - "Devastati e scioccati. Chiediamo la fine della violenza e la sicurezza e l'unità per tutti i popoli: israeliani, iraniani e palestinesi". Così Joy Sela, regista israeliana che vive a New York, ospite di Cinema d'Idea - Women's International Film Festival che si conclude il 15 giugno a Roma, con il suo The Other, racconto sui costruttori di pace: donne e uomini palestinesi e israeliani che, nonostante l'orrore, lottano insieme per la pace, ben conoscendo il dolore della perdita. Joy Sela è tornata in quei territori martoriati dopo il 7 ottobre per raccogliere immagini inedite che saranno mostrate in anteprima italiana durante la serata finale. Hanno fatto eco alle parole di Sela, quelle della regista iraniana Azadeh Bizargiti, ospite del festival per raccontare e presentare l'anteprima del documentario Moonshadow. "Condanniamo fermamente l'attacco di Israele all'Iran e consideriamo il silenzio della comunità internazionale di fronte al bellicismo israeliano - sia contro l'Iran che contro Gaza, che continua da anni - un segno doloroso del declino dell'umanità. Desideriamo ardentemente un mondo libero dalla guerra, pieno di pace e convivenza", ha sottolineato la regista di talento e attivista che ha rifiutato il velo. Un comune grido di pace, che Cinema d'Idea vuole promuovere anche attraverso la serata conclusiva della nona edizione, in programma dalle 19 al Cinema Azzurro Scipioni a Roma, che si aprirà con la lettura di alcune poesie palestinesi, accompagnate dalla musica del maestro Tiziano Novelli, lette sul palco dagli attori Rita Pasqualoni e Romano Talevi. Versi scritti da autori come Heba Abu Nada, attivista per i diritti delle donne, nata da rifugiati nel 1991 e uccisa il 23 ottobre 2023 nella Striscia di Gaza da un attacco aereo israeliano che ha colpito la sua abitazione. A seguire, Blood Like Water, il cortometraggio di una giovane regista palestinese, Dima Hamdan, alle prese con storie realmente accadute. Shadi ha un segreto, quando viene scoperto lui e la sua famiglia cadono in una terribile trappola e si trovano ad un bivio. Per evitare l'arresto del figlio e forse peggiori conseguenze, esistono solo due possibilità: collaborare con le forze dell'occupazione israeliana o essere umiliati e disonorati forse per sempre dalla loro comunità. Oltre alla proiezione di The Other, i cortometraggi Technical Difficulties dell'americana Theresa Stone, Sunflower Shadows di Roya Zandbagh e 2020-2022 di Alessia Ambrosini e, per chiudere, la cerimonia di premiazione. (ANSA).
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