Varriale, 'fiducia in giudici, dimostrerò bontà mie ragioni'

(ANSA) - ROMA, 03 OTT - "Ribadisco la mia fiducia nei giudici e resto convinto che, sia in sede penale che giuslavoristica, riuscirò a dimostrare la bontà delle mie ragioni, a cominciare dalla impugnativa del licenziamento, per la quale ho già conferito mandato ai miei legali". Lo dice il giornalista Enrico Varriale il giorno dopo la notizia che la Rai lo ha licenziato 'per giusta causa'. La Rai, rivela Varriale, "che negli ultimi quattro anni mi ha totalmente impedito di fare il mio lavoro - ma non mi ha mai sospeso cautelarmente dal servizio non essendoci motivazione per farlo - è già stata condannata dal Tribunale di Roma lo scorso 22 gennaio 2025, per la dequalificazione professionale operata nei miei confronti. La relativa sentenza, solo parzialmente ottemperata dall'Azienda, non è stata da me finora resa pubblica per il rispetto che ho sempre avuto per la Rai, di cui sono parte da quasi 40 anni". Quanto ai motivi che hanno portato al licenziamento, "ricordo - sostiene il giornalista - che nella prima vicenda penale allo stato esiste una sentenza di condanna a 10 mesi, con pena sospesa e non menzione, avverso la quale ho già proposto appello" mentre "nel secondo caso non si è ancora conclusa la fase istruttoria del processo ed io stesso non sono stato ancora sentito dal Giudice". Dunque, conclude, "ricordando il principio costituzionale della presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio, considero tendenziose e provocatorie le indiscrezioni di alcuni organi di stampa che, citando 'fonti ufficiose Rai', ipotizzano altre ragioni alla base della decisione aziendale". (ANSA).
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