Affonda il ristorante galleggiante, addio al locale sull’Adige di Legnago

Il cedimento di un sostegno sommerso ha reso necessaria l’evacuazione dei clienti. Poi l’annuncio: l’esercizio non riaprirà più i battenti ma troverà un’altra sede

Nicola Cesaro

La barca affonda, è in questo caso non è una metafora. Affonda la barca, affonda il ristorante, affonda un’icona del Basso veronese: lo storico ristorante che galleggia sull’Adige, simbolo di Legnago, domenica scorsa è stato costretto a far evacuare i propri clienti per un improvviso cedimento che ha portato ad imbarcare acqua. Non riaprirà più, anche se i titolari del ristorante Al 410 Risto Boat – così si chiama il locale – hanno assicurato che l’attività continuerà, presto, in un’altra sede.

Ma fa certamente male, ai tantissimi che in quasi tre decenni hanno affollato questo suggestivo esercizio, vedere un pezzo di storia che viene rapito dall’acqua. L’incidente è peraltro avvenuto in un giorno speciale: domenica scorsa Al 410 Risto Boat festeggiava ventotto anni di attività.

Proprio in quelle ore, tra le altre cose, il ristorante era il punto ristoro delle oltre duecento persone - tra artisti, staff tecnico e organizzativo, giurie e impresari - che stanno prendendo parte all’International Salieri Circus Award. Il locale ha iniziato a imbarcare acqua nella parte inferiore, inclinandosi poi su un lato: fatale, pare, il cedimento di un sostegno sommerso.

La direttrice del locale ha immediatamente provveduto a far uscire le 70-80 persone presenti in quel momento nella sala ristorante, allertando al contempo i vigili del fuoco.

Nelle scorse ore, poi, l’amaro messaggio dei titolari: «»Un addio che fa male... molto male…», scrive la direttrice nei social. «Domenica 28 settembre, nel giorno del suo 28° compleanno, il nostro ristorante galleggiante sull’Adige ha smesso di esistere. Un simbolo di Legnago, un luogo unico che negli anni è diventato casa, sogno, famiglia. È affondato sotto il peso di un destino imprevedibile, portando con sé ricordi, sacrifici, notti insonni, sorrisi e tanta passione...».

In molti hanno aiutato i gestori dell’esercizio per salvare quante più cose possibili dalla barca che stava imbarcando acqua. 

Accanto al malessere per questo evento, il locale rilancia: «Oggi resta il vuoto… ma anche la certezza che questa non è la fine del viaggio.. Ripartiremo. In una nuova location, ancora più bella, ancora più nostra. Sempre con lo stesso spirito, con lo stesso amore per l’ospitalità e per la buona cucina».

Il ristorante galleggiante dell’Adige non era solo punto di riferimento per chi vive nel Basso veronese, ma era metà anche dei tanti padovani che vivono ai confini con la provincia scaligera. 

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