“Miti da sfatare della Seconda guerra mondiale” in edicola con i nostri giornali
Cinque convinzioni ben presenti nella memoria storica collettiva analizzate da Alessandra Colla. Nelle pagine del volume viene smontata l’idea di un conflitto che sia stato uno scontro tra un Bene puro e un Male assoluto

Chi ha scritto davvero la storia della Seconda guerra mondiale? E soprattutto: cosa ci è stato raccontato — o taciuto — nei decenni successivi? In Miti da sfatare della Seconda guerra mondiale (Editoriale Porgramma), Alessandra Colla affronta con coraggio e rigore critico alcuni dei dogmi più radicati nell’immaginario collettivo, smontando l’idea che quel conflitto sia stato uno scontro tra un Bene puro e un Male assoluto.
Con uno stile chiaro, documentato ma accessibile anche ai non specialisti, l’autrice propone una riflessione profonda su cinque convinzioni che hanno plasmato la nostra memoria storica: dalla narrazione dell’attacco “a tradimento” di Pearl Harbor, ai crimini dimenticati degli Alleati; dal mito della “liberazione” incondizionatamente benefica dell’Italia, all’idea che tutti i tedeschi fossero nazisti, fino alla falsa esclusività dei lager nella sola sfera nazista.

A partire dagli anni Novanta, numerosi studi hanno iniziato a mettere in discussione la versione ufficiale della guerra, rivelando le zone d’ombra dell’operato dei vincitori: decisioni strategiche discutibili, crimini insabbiati, effetti collaterali devastanti. Colla attinge a questa vasta storiografia per proporre un percorso di consapevolezza: scomodo, ma necessario.
Perché conoscere la verità storica non significa assolvere o condannare, ma comprendere. E solo una memoria critica può restituirci una visione più autentica di un conflitto che, ancora oggi, modella le nostre categorie morali, politiche e culturali.

Scheda tecnica
Numero pagine: 120
Formato: 14x21 cm
Prezzo (in abbinata): € 7,90
In edicola da: 24 luglio 2025
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova