ABANOFranco è morto in sella alla motocome due anni fa il fratello Massimo

Franco Barbirato, il trentatreenne centauro coinvolto l’altroieri nell’incidente lungo la regionale 10 a Monselice, è deceduto durante un delicato intervento chirurgico. Due anni fa suo fratello morì sempre in seguito a un incidente con la moto sul circuito di Rijeka, in Croazia
ABANO.
Il destino ha voluto per entrambi la medesima tragica sorte: morire in un incidente motociclistico. Non c’è l’ha fatta Franco Barbirato, il 33enne centauro aponense coinvolto in uno spaventoso sinistro stradale l’altro ieri a Monselice lungo la sr 10. Il 23 ottobre di due anni prima era spirato suo fratello Massimo.

Dopo otto giorni di agonia, in seguito ad un’uscita di strada in pista a Fiume, in Croazia. Ai medici del Suem le condizioni di Franco sono apparse subito disperate. Trasportato con l’elisoccorso all’ospedale di Padova è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Nulla da fare. Verso le 22,30 di mercoledì, a causa delle gravissime lesioni riportate è spirato sotto i ferri.


Gettando nella disperazione la madre Francesca e la sorella Barbara. Accasciata su una poltrona nel salotto dell’appartamento in via Pio X 41, mamma Francesca non ha più lacrime da piangere. «Le moto... quelle maledette moto me li hanno portati via», continua a singhiozzare. Le telefonate di amici e parenti si susseguono. Lei si alza, afferra il ricevitore ma ha solo la forza di mormorare: «Franco non c’è più... Franco non ce l’ha fatta». Poi si trascina di nuovo sulla poltrona, lo sguardo perso nel vuoto. «Era un giovane pieno di vita, gentile, disponibile. L’ho visto l’ultima volta mercoledì pomeriggio, verso le 5. Mi ha detto che aveva alcune commissioni da fare. Non è più tornato».


Alle 19, la tragica notizia dell’incidente, portatale dai carabinieri e, quasi in contemporanea, da alcuni amici allertati dalla ragazza con la quale aveva un appuntamento a Este. La disperata corsa in ospedale, assieme alla figlia, e il drammatico quadro clinico prospettato subito dai medici: Franco era è in fin di vita, a causa delle gravi emorragie interne e di un fortissimo trauma facciale. L’angosciosa attesa davanti alla sala operatoria e, verso le 10,30, la terribile consapevolezza che tutto era finito. «E’ uscita una dottoressa e ci ha detto che non c’era più nulla da fare».


In quella manciata di secondi la donna ha rivissuto l’inferno di un'altra agonia, di un’altra attesa, di un’altra mazzata al cuore. Franco Barbirato lavorava da undici anni all’agenzia investigativa «Brain» di Piazza del Sole e della Pace. Si occupava della gestione della sicurezza in alcuni locali notturni e villaggi vacanze. «Aveva, ovviamente, degli orari sballati a causa dei suoi incarichi - prosegue la donna, vedova da anni - Ma anche se tornava alle tre del mattino, non mancava mai di venirmi a dare un saluto, una carezza. Era molto premuroso. Non so cosa possa essere capitato, non me lo spiego. Nessuno mi ha ancora spiegato nulla. Lui non correva mai forte».


Poi, mentre il telefono squilla di nuovo, non ce la fa ad aggiungere altro. Tremenda la dinamica del sinistro. In sella alla sua MV Agusta F4, acquistata da appena un mese, Barbirato stava percorrendo la sr 10 quando si è scontrato con una Citroen guidata da una 49 enne di Monselice che si era appena immessa su via Colombo. Il centauro avrebbe colpito la vettura da dietro, carambolando per poi schiantarsi sulla fiancata. Il funerale si svolgerà la prossima settimana.

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