Acciaierie Venete rilancia su Padova e punta 24 milioni

L’investimento destinato a un nuovo impianto hi-tech con il sostegno di Mediocredito Italiano e Cariveneto
MARIAN - ACCIAIERIE VENETE
MARIAN - ACCIAIERIE VENETE

PADOVA. Un investimento da 24 milioni in Italia per «allargare la gamma nell’ambito degli acciai di alta qualità». In un periodo in cui dalla siderurgia nazionale così come dalle scelte di investimento di molte aziende, anche nordestine, arrivano solo notizie nefaste, Acciaierie Venete, azienda padovana impegnata da oltre 50 anni nella produzione di acciaio, ha sviluppato un progetto ad altissimo valore innovativo grazie a un finanziamento da parte di Mediocredito Italiano di circa 24 milioni. Si tratta del completamento di un sofisticato impianto di “colata continua” per la produzione di semilavorati tondi in acciaio di grandi dimensioni, da impiegare, ad esempio, nella realizzazione di componenti per generatori eolici di grossa taglia.

«Il nuovo impianto» sottolinea Alessandro Banzato, guida del gruppo padovano, «completa un progetto partito nel 2009». Lo stabilimento interessato è quello padovano di riviera Francia. Mediocredito Italiano ha sostenuto l’operazione attraverso “Nova+”, il finanziamento a supporto dei progetti di ricerca e innovazione delle imprese. L’operazione è stata costruita grazie alla collaborazione tra diverse strutture del gruppo Intesa Sanpaolo: Mediocredito Italiano, Intesa Sanpaolo Centro Corporate Padova - Vicenza e Cassa di risparmio del Veneto. «Con questo nuovo impianto» sottolinea Banzato, «puntiamo a un aumento della produzione che, a regime, potrebbe anche riflettersi sul fronte occupazione con l’assunzione di qualche unità in più».

Il progetto, spiegano da Acciaierie Venete, è nato dall’esigenza di raggiungere nuove fasce di mercato con prodotti specifici e adeguati. L’impianto, infatti, utilizza il processo della “colata continua” dell’acciaio per la produzione di semilavorati tondi di grossa sezione, finora ottenibili solo ricorrendo alla tecnologia della “colata in fossa” «nettamente più dispendiosa sia in termini monetari che energetici e utilizzata da un ristretto numero di operatori specializzati». L’incremento in termini di produttività, è stimato in un aumento fino al 30-40% in più della produzione laminata. Per caratteristiche e dimensioni, quello di Padova sarà un impianto unico in Europa.

«L’aver proseguito negli importanti investimenti programmati, anche in presenza di periodi difficili come quelli che stiamo vivendo» ribadisce Banzato. «Abbiamo colto l’opportunità di affiancare il gruppo Acciaierie Venete sin dalla fase progettuale del nuovo investimento» spiega Claudio Medusa, responsabile del centro corporate di Padova-Vicenza, «fornendo alla società, con l’apporto del Mediocredito Italiano, assistenza nella definizione della struttura finanziaria più idonea a supportare la realizzazione dell’impianto».

Al prodotto utilizzato per garantire il finanziamento, ovvero “Nova+”, possono accedere tanto le grandi quanto le piccole e medie imprese e, fin qui, ha sviluppato mille progetti sviluppati per un importo complessivo di circa 2 miliardi.

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