Alessandro Benetton racconta i suoi errori: "Lasciato a piedi da manager senza passione"
l fondatore di 21Invest ricorda gli esordi difficili: «Dirigenti imposti dall’alto». In un video anche il fallimento del sito Boo.com e il tentativo con “Sei Milano”

TREVISO. Alessandro Benetton “si confessa” sul web e parla dei tre grandi errori della sua carriera: l’apertura del sito di e-commerce Boo.com, l’avvio dell’emittente televisiva Sei Milano, il primo team di manager di 21 Investimenti (oggi 21 Invest).
L’appuntamento settimanale con la rubrica social “Un caffè con Alessandro”, che il patron di 21 Invest pubblica ogni giovedì sui suoi profili in rete, è diventata ieri l’occasione per “fare pace” con i momenti più controversi del suo passato.
21 invest
«Nel 1992 fondai 21Invest» ha raccontato Benetton, «il team di management mi fu fortemente consigliato dall’alto, io accettai. Era un team di manager esperti, con un curriculum pazzesco. Ma c’era un problema: non avevano sposato il progetto e non lo sentivano loro. Posso anche capirli, io all’epoca avevo 28 anni, tanta voglia di fare e mettevo tutte le mie energie nell’azienda. È una cosa che fai solo quando senti tuo il progetto: se per te invece è solo lavoro, non sei disposto a fare quel passo in più».
Benetton ricorda quindi che quei manager lo lasciarono solo dalla sera alla mattina. Mollarono e se ne andarono: «In ufficio rimasi io, con la mia segretaria. Non c’era neanche più un direttore generale. Decisi che non mi sarei arreso, chiesi alla segretaria chi fosse rimasto oltre a noi: mi disse che c’era ancora Dino Furlan, un ragazzo arrivato dopo la prima esperienza in Fiat.
Vidi in lui qualcosa che i manager blasonati non avevano: la voglia di mettere tutto se stesso in un progetto. Mi disse che aveva paura, forse ne avevo anch’io, ma pensai che sarebbe stato più rischioso stare fermi. Ripartimmo assieme, oggi Dino è l’amministratore delegato di 21Invest, ed è uno dei migliori professionisti che io conosca. Cosa ho imparato? Che la passione e la voglia contano più di un curriculum impeccabile. È la filosofia che seguiamo ancora oggi quando facciamo i colloqui in 21Invest».
gli altri “errori”
Nel video Alessandro Benetton sottolinea più volte come gli errori non vadano dimenticati né cancellati: «Per essere perfetti, basta non fare niente. Commettere errori è il modo migliore per imparare».
E allora ecco l’esperienza di Boo.com: «Fine anni Novanta, era uno dei primi progetti di investimento. Ero giovane e inesperto, doveva diventare il primo e-commerce di abbigliamento globale, un’idea innovativa con investitori importanti come Luis Vuitton, fornitori di prestigio come Adidas, gli ingredienti c’erano tutti. In 18 mesi l’azienda bruciò 185 milioni di dollari e nel giro di un anno fallì.
Un disastro, ma ho imparato qualcosa di fondamentale: il tempismo è essenziale. Il problema dell’azienda è che era troppo presto, non c’erano i mezzi tecnologici per stare dietro all’idea che avevamo in testa. I computer erano lenti e la piattaforma andava continuamente in crash. Se un’idea innovativa non è ancora stata realizzata, o sei arrivato prima di tutti gli altri o non era ancora realizzabile».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
Leggi anche
Video