Anabolizzanti da Slovenia e Ungheria Uno in carcere, tre agli arresti a casa
Quattro misure cautelari personali nei confronti di tre padovani e un negoziante di Mira (un'ordinanza di custodia cautelare in carcere e tre obblighi di dimora), 88 perquisizioni e il sequestro di un'ingente quantità di farmaci e sostante vietate. E' questo il risultato dell'inchiesta ''Drug Show'' dei carabinieri del Nas di Padova, che ha sgominato una rete illecita d'importazione di sostanze anabolizzanti

PADOVA. Quattro misure cautelari personali, di cui un'ordinanza di custodia cautelare in carcere e tre obblighi di dimora, 88 perquisizioni e il sequestro di un'ingente quantità di farmaci e sostante vietate. E' questo il risultato dell'inchiesta denominata ''Drug Show'', compiuta dai carabinieri del Nas di Padova, che ha sgominato una rete illecita d'importazione da Slovenia e Ungheria di sostanze anabolizzanti rivendute in Italia.
La rete di approvvigionamento, costituita da corrieri, personal trainers, frequentatori di palestre e body builders di spessore nazionale e internazionale, nelle province di Padova, Verona, Treviso e Venezia era attiva da diversi anni.
I quattro nei confronti dei quali sono state eseguite le misure restrittive, disposte dal Gip del Tribunale di Padova, a seguito dell'indagine coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Roberto D'Angelo, sono tre padovani – due residenti a Carmignano di Brenta e uno a Loreggia – e il titolare di un negozio a Mira.
Nel corso delle attività i carabinieri hanno sequestrato complessivamente oltre 3.600 compresse e 450 fiale di sostanze anabolizzanti per un valore sul mercato nero di 80 mila euro.
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