«Berlusconi deve scegliere basta con le barzellette»

VENEZIA
«Per uscire dall’impasse sono necessarie ricette dai sapori forti che diano spazio a misure dure e difficili: è forse il momento per il premier di rendersi conto, dopo l’ennesimo rifiuto di Bossi, che questo governo non è più in grado di portare avanti un programma realistico, attuabile ed efficace. Basta barzellette». A dirlo è nientemeno che Fabio Gava, fedelissimo di Berlusconi dalla prima ora, oggi in crisi di identità. Peccato che l’ultima barzelletta riguardi proprio lui.
Dicono che dopo la sua presa di distanza c'è un posto di sottosegretario che l'aspetta.
«L'ho sentito dire anch'io ma non è vero».
Dove l'ha sentito?
«Lo dicono nel Veneto. E' il capogruppo del Pdl Dario Bond che mette in giro queste voci, ma non corrispondono. Non ho avuto nessun incontro, nessun abboccamento, nessuno mi ha fatto offerte».
Può farsi avanti lei.
«No, no».
E’ il suo momento: se lei esce dalla maggioranza Berlusconi perde il controllo della giunta per le autorizzazioni a procedere, presieduta dal suo amico Paniz.
«Io non userei mai questo potere. Se dovessi uscire dal Pdl mi dimetto dalla giunta senza nessun problema».
Aspetti a farlo. Perché buttare via una carta vincente?
«In effetti avevo intenzione di dimettermi ma poi ho visto l'impeto giustizialista di Alberto Giorgetti, coordinatore del Pdl, che era deciso ad espellermi. E mi son detto: eh no, non ho nessuna intenzione di semplificargli il lavoro. Resto e voglio vedere fin dove arriva».
Dove vuole che arrivi: senza Gava, Paniz ha chiuso con Berlusconi. Devono averlo spiegato anche a Giorgetti.
«Eh, eh».
Eppure dicono che lei sia già passato con Italia Futura di Montezemolo. Non corrisponde neanche questo?
«Diciamo che sono interessato a quello che fanno, mi sento vicino alle loro posizioni, ma cerco di capirle bene».
Renzo Mazzaro
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