Buone letture: la cinquina del Campiello 2021
Assegnato anche il Premio Opera Prima: va a “Dieci storie quasi vere”, racconti su sfondo veneto di Daniela Gambaro

La 59esima edizione del Premio Campiello ha la sua cinquina finalista: è stata selezionata a Padova dalla Giuria dei Letterari presieduta da Walter Veltroni, e contiene il libro che dopo il 4 settembre prossimo, nel corso della serata di gala all’Arsenale a Venezia, si aggiudicherà il SuperCampiello. I libri della cinquina, selezionati sui 346 presentati dalle case editrici, passano adesso al vaglio della giuria dei trecento lettori.
Al primo turno di votazione, con i 7 voti necessari, sono entrato in cinquina Paolo Nori con “Sanguina ancora” (Mondadori) e Andrea Bajani con “Il libro delle case” (Feltrinelli); al secondo turno è passato Paolo Malaguti con “Se l’acqua ride” (Einaudi) e dal ballottaggio finale sono uscite vincitrici Giulia Caminito, con "L'acqua del lago non è mai dolce" (Bompiani) e Carmen Pellegrino con "La felicità degli altri" (La nave di Teseo).
La giornata della selezione è per tradizione anche quella dell’annuncio del vincitore del Premio Campiello Opera Prima, riconoscimento attribuito dal 2004 ad un autore al suo esordio letterario. E stato assegnato a Daniela Gambaro per “Dieci storie quasi vere” (Nutrimenti).
Nata a Adria, Daniela Gambaro vive a Roma dove lavora come sceneggiatrice: tra i film ai quali ha lavorato c’è “Zoran il mio nipote scemo”, di Matteo Oleotto con Giuseppe Battiston. “Dieci storie quasi vere”, come si capisce dal titolo, è un libro di racconti, legati tra loro da una scrittura profonda e delicata e nei quali è facile riconoscere l’ambiente veneto, e in particolare polesani.
Racconta una storia di terra veneta anche il libro del padovano Paolo Malaguti.

Il suo è un viaggio fisico, emozionale e temporale lungo il fiume, a contatto con un’umanità e una società destinate a essere cancellate dal progresso.
Sfondo veneziano per Carmen Pellegrino, già finalista in passato al Campiello.

Per scrivere questo libro ha trovato la scintilla dell’ispirazione in una storia di cronaca drammatica: quella di un professore di Venezia morto in solitudine nella sua casa, e il cui corpo è stato trovato dieci anni dopo il decesso.
Giulia Caminito aveva vinto cinque anni fa, con il suo romanzo di esordio, il Premio Berto.
La Giuria dei Letterati del Premio Campiello è presieduta da Walter Veltroni ed è composta Federico Bertoni, Daniela Brogi, Silvia Calandrelli, Edoardo Camurri, Chiara Fenoglio, Daria Galateria, Luigi Matt, Ermanno Paccagnini, Lorenzo Tomasin, Roberto Vecchioni e Emanuele Zinato.
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