Coronavirus, Zaia: "Senza regole entro metà aprile 2 milioni di contagi in Veneto"

VENEZIA. «I nostri modelli matematici ci dicono che se continua così tra cinque giorni tocchiamo il picco nelle terapie intensive, e se continuiamo a non rispettare le regole entro 15 aprile avremo 2 milioni di veneti contagiati». Lo ha detto a Marghera il presidente della Regione, Luca Zaia.
«Dobbiamo chiamare tutti - ha aggiunto - alla responsabilità, a non andare nei fine settimana al mare, a fare passeggiate, a non andare nelle piazze o in nessun posto che non sia il lavoro o a fare la spesa»
Chiudiamo tutto. «Se continua così si chiuderà tutto per forza, perché saremo tutti con il virus, e dico ai veneti: dateci una mano a rallentare la diffusione». È l'appello del presidente del Veneto Luca Zaia.
«Lasciamo perdere - ha aggiunto - quel che abbiamo detto in passato, la verità è che il virus fa danni peggiori di qualsiasi influenza, non è normale che muoiano 29 persone in meno di 15 giorni», ha concluso.
Strade vuote dopo le 18. «La partita passa di mano ai veneti. Voglio vedere le strade vuote la sera alle sei, escludo il tema del lavoro, ma per il resto le strade devono essere vuote e le luci spente. I ragazzi possono darci una mano: svuotate spiagge, piazze, tutto quello che è aggregazione. Non andate a cene da amici». Lo ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia, nel briefing su Coronavirus.
Crisi terapie intensive il 15 marzo. «Fino ad oggi la situazione, grazie a una macchina della sanità che funziona, è sotto controllo, però gli algoritmi ci dicono che al 15 di marzo l'incremento delle terapie intensive sarà radicale».
Lo ha ribadito il presidente del Veneto Luca Zaia, facendo il punto della situazione Coronavirus in regione.
«Adotteremo ulteriori misure sanitarie - ha proseguito Zaia - per fare in modo di essere ancora più incisivi e invasivi, abbiamo un piano di terapie intensive che stiamo ora dopo ora rafforzando, ma guardiamoci nelle palle degli occhi: se i veneti non seguono queste indicazioni ci svuotano gli ospedali di pazienti ordinari e ce li riempiamo di pazienti Coronavirus.
Non sto facendo allarmismo, ho sempre detto la verità rispetto alla situazione. Non possiamo contare sulla fortuna, sul bel tempo, su boiate o su consigli per gli acquisti. No, Bisogna stare a casa», ha concluso
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