Corruzione all’Agenzia delle Entrate

MESTRE. Corruzione all’Agenzia delle Entrate, l’ultimo arresto. Ai domiciliari è finito Francesco Cotticelli, 54 anni, originario di Napoli e residente a Mestre in via Roma 43. Funzionario della sede provinciale dell’Agenzia ha intascato dal commercialista chioggiotto Augusto Sartore, 13 mila euro per aver aggiustato delle verifiche nei confronti di tre società di cui Sartore era il consulente fiscale. Deve rispondere di corruzione e violazione di segreto d’ufficio.
L’operazione del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Mestre, coordinata dai pm Stefano Ancillotto e Stefano Buccini è nata da una costola dell’inchiesta sul Mose e lo scorso anno aveva già portato all’arresto di alcuni ufficiali della Guardia di Finanza, di funzionari dell’Agenzia delle Entrate, di imprenditori e liberi professionisti.
Per questa tranche d’indagine sono indagati Cotticelli e Sartore che è il grande accusatore del funzionario arrestato ieri. Il commercialista dopo l’arresto dello scorso anno spiegò agli inquirenti che oltre alle persone individuate all’epoca, l’abitudine di aggiustare le verifiche l’avevano anche altri funzionari. E in particolare di aver pagato, per aggiustare i controlli e far pagare meno tre suoi clienti, Francesco Cotticelli responsabile dell’Area Imprese Medie Dimensioni dell’Agenzia. Ha così fornito tutti gli elementi per consentire ai finanzieri di arrivare ad avere le prove che in due tranche diverse erano stati pagati 13mila euro. Tempo undici mesi ed ecco arrivare l’ordinanza del giudice Alberto Scaramuzza.
La prima “aggiustata” su richiesta di Sartore avviene a favore della ditta Acquachiara Srl che opera nel settore ittico. Avviene che la Guardia di Finanza, durante delle verifiche, scopre delle anomalie per gli anni che vanno dal 2011 al 2014. Secondo quanto stabilito dai finanzieri la ditta deve allo Stato poco più di 42 mila euro. Grazie all’intervento di Cotticelli Acquachiara ne paga 17 mila. Per questo interessamento Sartore paga all’amico funzionario, che conosce dal 2013, cinquemila euro. Oltre a varie cene d’affari. Il pagamento avviene nel 2016. Pagamenti e accordi sono testimoniati dai messaggi whatsapp che si sono scambiati Cotticelli Sartore e che quest’ultimo ha mantenuto nella chat del famoso social.
Ma altre cene e altri ottomila euro il funzionario delle entrate li porta a casa perché prima avvisa Sartore che l’Agenzia ha in programma una verifica alla Alles Fisch&C e poi aggiusta la cifra che la ditta deve pagare per delle irregolarità riscontrate su quanto aveva a magazzino. In sostanza Sartore comunica che la ditta avrebbe pagato al massimo poco più di 26 mila euro. Ed è la cifra che Cotticelli mette sui verbali di fine verifica. Naturalmente facendo un falso. (c.m.)
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