Da Stacchio all’assoluzione di Birolo

TREVISO. In principio fu il caso di Graziano Stacchio, il benzinaio di Ponte di Nanto che la sera del 3 febbraio 2015 - secondo i giudici - sparò esclusivamente per proteggere la commessa dell’oreficeria dell’amico Robertino Zancan e se stesso.
Ma il dibattito sulla legittima difesa è tornato d’attualità dopo che nei giorni scorsi la Corte d’Appello di Venezia ha assolto Franco Birolo, il tabaccaio di Civè di Correzzola che nella notte del 25 aprile 2012 uccise con un colpo di pistola il ventiduenne moldavo Igor Ursu durante un furto nella tabaccheria della piccola frazione, al confine tra le province di Padova e Venezia.
I giudici hanno così ribaltato la sentenza di primo grado del giudice di Padova Beatrice Bergamasco, che aveva invece condannato Birolo a 2 anni e 8 mesi di carcere (e 325 mila euro di risarcimento ai parenti della vittima), ritenendolo colpevole di eccesso di legittima difesa. In questa occasione era sto lo stesso sostituto procuratore generale Paolo Luca a chiedere l’assoluzione.
Rodolfo Corazzo sparò ad un rapinatore, pluripregiudicato albanese, per difendere la famiglia, uccidendolo. Il gioielliere di Rodano, nel Milanese, era finito sotto indagine. L’accusa: eccesso colposo di legittima difesa. Dopo un anno e mezzo l’inchiesta è stata archiviata.
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