Dedalo di società tra Veneto, Emilia e Locri

Il ruolo della Giglio e della Elle Due Costruzioni nell’appalto della caserma dei carabinieri di Dueville
La ministra dell'Interno Anna Maria Cancellieri al Viminale in una foto d'archivio. ANSA/MASSIMO PERCOSSI
La ministra dell'Interno Anna Maria Cancellieri al Viminale in una foto d'archivio. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

PADOVA. Un intreccio di società, di nomi e personaggi che ruotano tra Galliera, Reggio Emilia, Camponogara, Crotone e Dueville. Nella sua interrogazione al ministro degli Interni, l’onrevole Naccarato afferma che «La Gs Scaffalature appartiene alla Sama Holding di Camposampiero di proprietà di Maria Giovanna Santolini (60%) e di Massimo Polo (40%). I due hanno acquistato il 28 Marzo 2013 la società da Nicola Parolin , commercialista residente nel principato di Monaco, mediante l’acquisizione della società Carbenn Energie srl con sede a Catania. La Gs scaffalature è amministrata da Santolini (presidente Cda) Massimo Polo e Stefano Roma e il collegio sindacale è composto solo da Raffaella Iannicelli, la quale è sindaca effettiva di una società che secondo la Prefettura di Reggio Emilia e della commissione antimafia, è collegata alle organizzazioni criminali calabresi : si tratta della Giglio srl di Crotone, di proprietà di Giuseppe e Giulio Giglio», scrive Naccarato.

«L’azienda è coinvolta anche nell’indagine della procura antimafia di Venezia sulla costruzione della tenenza dei Carabinieri di Dueville a Vicenza». Un passo indietro al 18 novembre 2012, quando la Procura antimafia di Venezia iscrive nel registro degli indagati Pasqualino, Gennaro e Domenico Longo, titolari dell'impresa edile «Elle Due Costruzioni Srl» di Dueville, ipotizzando a loro carico i reati di corruzione e turbativa d'asta aggravata da metodi mafiosi, nell'ambito dell'appalto per la costruzione della tenenza dei carabinieri a Dueville,

«Secondo gli inquirenti i titolari di Elle Due Costruzioni Srl avrebbero relazioni con un «clan» della n’drangheta di Lamezia Terme (Catanzaro) del «boss» Vincenzino lannazzo detenuto in carcere. Dalla stessa indagine emerge il sospetto che nella costruzione della tenenza sia stato utilizzato cemento «depotenziato», mettendo a rischio la tenuta strutturale della caserma. A questo si aggiunge che i titolari dell'impresa «Elle Due Costruzioni Srl» avrebbero impiegato nel cantiere della tenenza operai dell'impresa «Giglio Srl» che risulta esclusa dagli appalti pubblici in quanto sospettata di legami con sodalizi mafiosi», scrive Naccarato.

Il quadro si completa con altri dettagli: «La GS scaffalature possiede il 50% della Sae D. Group srl di Campagna Lupia, gli altri soci sono Michele de Zanetti (40%) e Noemi Andrea Bolognino (10%), dell’omonima famiglia Bolognino mentre de Zanetti è stato socio unico della Sae D. fino al 22 marzo 2012 quando ha ceduto il 50% a GS scaffalature e ha poi ceduto il 10% a Noemi Andrea Bolognino il 26-11-2012».

Il cerchio si chiude con l’aggressione in azienda:Naccarato sollecita il ministro Cancellieri a intervenire per contrastare l’assalto della criminalità.Una sfida che si può vincere.

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