Donazzan finanziata da sellini e pasta Giorgetti dal fratello

Pubblicati i rendiconti delle spese della campagna elettorale Moretti: «Zaia si nasconde dietro le casse del suo partito»
Di Claudio Baccarin
VENEZIA 27.06.2015.FOTOATTUALITA'.PALAZZO FERRO FINI. PRIMA SEDUTA DEL CONSIGLIO REGIONALE E PROCLAMAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE.NELLA FOTO: L'ASSESSORE ALL'ISTRUZIONE ELENA DONAZZAN
VENEZIA 27.06.2015.FOTOATTUALITA'.PALAZZO FERRO FINI. PRIMA SEDUTA DEL CONSIGLIO REGIONALE E PROCLAMAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE.NELLA FOTO: L'ASSESSORE ALL'ISTRUZIONE ELENA DONAZZAN

VENEZIA. La festa per il quinto mandato

doveva farla a giugno, ma poi l’ha rimandata a settembre. Di sicuroMassimo Giorgetti, consigliere regionale forzista, non potrà non invitare suo fratello Alberto, deputato berlusconiano, e l’ex capogruppo degli azzurri Piergiorgio Cortelazzo. Entrambi, infatti, hanno contribuito con 4 mila euro a testa alle spese per la campagna elettorale del vicepresidente del Consiglio regionale, che ha dichiarato uscite per 44.172,45 euro. Un altro assegno da 4 mila euro l’ha staccato Stefano Bertacco, che giusto un anno fa, a Palazzo Madama, ha preso il posto di Maria Elisabetta Alberti Casellati, eletta al Consiglio Superiore della Magistratura. E 3.500 euro li ha pure versati Elisabettà De Maldé, che di Giorgetti (Massimo) è la consorte.

Elena Donazzan, che rappresenta Forza Italia in giunta, ha messo insieme ben 46.800 euro di contributi per una campagna elettorale da 41.896. Tra i finanziatori ditte note come Sella Italia di Casella d’Asolo (2.500 euro), Pasta Zara di Riese Pio X(10.000 euro) ed Eme Spa di Bassano del Grappa (10.000 euro).

L’ex assessore all’Ambiente Maurizio Conte, tornato a Palazzo Ferro-Fini con la casacca della Lista Tosi, ha invece investito 44.263,20 euro: tra i contributi si segnalano quelli del deputato tosiano Roberto Caon (7.500 euro) e della Fortuna e C., società in nome collettivo di Cassino (5.000 euro).

Campagna elettorale “risparmiosa” quella dell’assessore alla Sanità Luca Coletto, che se l’è cavata con 17.546,88 euro. Tra i finanziatori più generosi Maria Cristina Buniotto (6.308,26 euro), moglie di Coletto, e Alessandra Saggin (4.000 euro), veronese, docente alla Sda Bocconi. La Lega Nord di Legnago ha invece messo a disposizione 2.728,40 euro in servizi.

Assai contenute le spese elettorali dei consiglieri regionali pentastellati. Erika Baldin si è accontentata di 648,54 euro, che ha sborsato personalmente. Ancor meno ha speso Patrizia Bartelle, che si è fermata a 370 euro. Zero euro per Jacopo Berti.

Dettagliatissimo l’elenco dei finanziatori che hanno sostenuto la corsa di Massimiliano Barison, già sindaco di Albignasego e ora capogruppo di Forza Italia. Una sessantina gli amici che hanno contribuito con una banconota da 50 euro. Più sostanzioso, invece, l’assegno staccato da Alì spa (5.000 euro); dal nastrificio Nar sono arrivati 2.500 euro; 500 euro la partecipazione di Giuseppe Cappochin, presidente dell’Ordine degli architetti della provincia di Padova.

L’ex assessore Marino Zorzato, rieletto nella lista di Area Popolare, ha potuto contare, tra gli altri, sul sostegno del sottosegretario all’Ambiente barbara Degani (5.000 euro); di Grafica Veneta (che ha messo a disposizione 8.150 euro in servizi); della Parrocchia di Sant’Andrea Apostolo di Perarolo di Vigonza, che ha messo sul tavolo 1000 euro in servizi. Piero Ruzzante, vicecapogruppo del Pd in consiglio regionale, ha potuto contare, in particolare, sul contributo sostanzioso (7.000 euro) di Cesare Pillon, ex sindaco di Abano Terme e consigliere di amministrazione di Hera, e sui 2.000 euro versati dall’imprenditore Massimo Carraro, già candidato alla presidenza del Veneto nel 2005.

Se Alberto Semenzato, segretario provinciale del Carroccio veneziano, è entrato in consiglio regionale senza colpo ferire («dichiaro che per la campagna elettorale non ho sostenuto spese né ho ricevuto alcun contributo»), il confermato consigliere Pd Claudio Sinigaglia ha speso 37.756,77 euro: tra i suoi finanziatori il senatore Giorgio Santini (500 euro) e il direttore della Croce verde di Padova, Amedeo Levorato (500 euro).

Silvia Rizzotto, capogruppo di Zaia Presidente, ha dichiarato spese elettorali pari a 17.412,74 euro. Tra i finanziatori Renato Rizzotto (10.000 euro), Alessandra Rizzotto (2.000 euro) e Alessandro Gazzola (1.000 euro).

Nicola Ignazio Finco, capogruppo della Lega Nord, ha invece sostenuto spese per 43.193,57, sostenute interamente dal candidato. Da giorni Rizzotto e Finco stanno puntando il dito sulla candidata presidente del centrosinistra, Alessandra Moretti. La quale ha dichiarato di aver sostenuto personalmente spese pari a 13.248,39 euro. La capogruppo del Partito democratico ha versato 12.500 euro. Tra i finanziatori, per un totale di 34.154,17, troviamo: per 751 euro Giansandro Todescan, vice-tesoriere del Pd padovano e segretario della Fondazione Kairos; per 9.594,53 euro l’associazione “Alessandra Moretti Presidente per il Veneto” di corso Palladio a Vicenza; per 23.808,64 euro la Fondazione Kairos, di Contrà Santa Corona a Vicenza. Due le fatture allegate alla dichiarazione: la prima, di 6.240 euro, pagata alla Leodari Pubblicità di Vicenza; la seconda, di 6.957, liquidata al videomaker Paolo Bernardi. Ieri Moretti è sbottata: «Appare davvero surreale che Zaia mi accusi di non avere il coraggio di svelare i finanziatori della mia campagna elettorale quando lui si nasconde dietro le casse poco trasparenti del suo partito». I finanziatori? «La legge prevede che sia tutelata la privacy di chi ha donato».

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