Doppio incarico per il portavoce di Tosi Bolis si occuperà della comunicazione anche per la clinica Pederzoli di Peschiera

VERONA Doppio incarico per Roberto Bolis (nella foto), portavoce del sindaco di Verona. Il 10 gennaio il giornalista ha chiesto al Comune l’autorizzazione allo svolgimento di attività extra ufficio...

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Doppio incarico per Roberto Bolis (nella foto), portavoce del sindaco di Verona. Il 10 gennaio il giornalista ha chiesto al Comune l’autorizzazione allo svolgimento di attività extra ufficio per poter assumere un incarico di consulenza nell’ambito della comunicazione alla Casa di cura Pederzoli di Peschiera del Garda, una potenza tra le cliniche sanitarie che operano in regime di privato accreditato. Dello stesso giorno il via libera del dirigente del settore personale che non ha ravvisato incompatibilità tra i due ruoli «accertato che, nella fattispecie in oggetto, le caratteristiche della prestazione (...) risultano compatibili con l’osservanza dei doveri di ufficio e non contrastano con il generale interesse del buon andamento della pubblica amministrazione». L’attività extra ufficio è autorizzata dal 10 gennaio al 30 aprile, sanato il periodo pregresso. «Quello che faccio fuori dall’orario di lavoro e nei giorni di ferie sono affari miei – commenta l’interessato – sono un giornalista in pensione con 43 anni di contributi e ho un incarico presso il Comune di Verona che ora mi autorizza ad assumerne un altro, e visto che non ci sono problemi di sorta, lo faccio». Contrario a rivelare però il compenso che percepirà per il nuovo incarico; del resto, il tema è quantomai delicato: le critiche mosse allo stipendio attribuitogli da Flavio Tosi a suo tempo, erano sfociate in una serie di querele, pur archiviate. Ad oggi si parla di una somma di poco sopra i 122 mila euro lordi annui di indennità.

Nessuna remora nemmeno sullo scandalo per un presunto giro di mazzette che nel 2010 ha portato al rinvio a giudizio, tra gli altri, dell’amministratore della Pederzoli Giuseppe Puntin e dell'ex segretario generale della sanità Franco Toniolo. Tutto in odore di prescrizione. «Io mi occupo di comunicati stampa e convegni, non entro nelle aule di tribunale – taglia corto Bolis – di quella vicenda non so nulla. Me ne sono interessato di striscio, quando venne fatto il nome di Tosi, subito uscito dalla vicenda».

(s.zan.)

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