Dramma in Sardegna, muore punta da una medusa
La vittima è Maria Furcas, 69 anni, ex maestra di Conegliano. Fatale uno shock anafilattico. In provincia di Treviso, a Vittorio Veneto, vivono tuttora il fratello della vittima, Giuseppe, e la sorella Daniela

Maria Furcas faceva la maestra a Conegliano
CONEGLIANO.
Mentre in compagnia del fratello Giuseppe e della sorella Serena stava facendo il bagno ha urtato inavvertitamente una medusa che con le cellule dei tentacoli le ha iniettato il liquido urticante della quale è dotata nella coscia destra.
Ha urlato per il dolore che le ha provocato l'ustione e si è sentita male. Aiutata dai congiunti è riuscita a fatica a raggiungere il bagnasciuga dove subito dopo si è accasciata e ha perso i sensi. Alcuni bagnanti che hanno assistito al fatto e i bagnini di servizio sulla spiaggia hanno allertato il 118. Sul posto, per prima, pochi minuti dopo, è arrivata la guardia medica turistica la cui sede si trova ad alcune centinaia di metri. Per Maria Furcas, nubile, 69 anni originaria di Santa Lucia d'Isonzo, un paesino in provincia di Gorizia, e residente a San Nicolò Gerrei purtroppo non c'era più niente da fare. Era già morta. Ciò nonostante il medico ha tentato di rianimarla. Inutili sono stati i suoi tentativi così come quelli dell'équipe dell'ambulanza medicalizzata del 118 del distretto sanitario di Muravera che è arrivata subito dopo. Secondo quanto refertato dai medici la morte sarebbe da attribuirsi ad un arresto cardiocircolatorio dovuto presumibilmente ad uno shock anafilattico, provocato da una allergia al liquido urticante iniettato dalla medusa.
La tragedia è avvenuta ieri mattina poco dopo le 10,30 nella spiaggia di porto Tramatzu, una delle spiaggie più rinomate e frequentate della costa sud orientale, nei pressi del porto turistico di Porto Corallo quasi dirimpetto ai chioschi Vela e Pappafico. La vittima, figlia di un sottufficiale della Guardia di Finanza originario di San Nicolò Gerrei, ha vissuto sino al 1996 a Conegliano dove faceva l'insegnante. Alla morte dei genitori ha deciso di fare rientro in Sardegna che amava e che, pur essendo nata in Veneto, considerava la sua terra di origine. Durante gli anni dell'emigrazione, quanto poteva ritornava. Aveva instaurato un ottimo rapporto con i parenti che vivono a San Nicolò Gerrei. Viveva da sola nella casa del nonno paterno, in via Garibaldi, che ha fatto recentemente ristrutturare.
Quella di ieri per i fratelli Furcas doveva essere una giornata di festa. Giuseppe e Daniela avevano chiesto alla sorella Maria di trascorrere una giornata insieme al mare prima di far rientro a Vittorio Veneto, dove risiedono. La morte, purtroppo, ha disposto in modo diverso e ha tramutato la gita al mare in tragedia. Sul luogo della disgrazia si sono recati i carabinieri della stazione di Villaputzu e dei nuclei radiomobile e operativo della compagnia di San Vito guidati dal capitano Federico Lojacono e dal maresciallo Antonello Soro. I militari dopo aver sentito i familiari della donna, i medici, e alcuni testimoni che hanno assistito alla tragedia, hanno stilato un circostanziato rapporto che è stato inviato al magistrato di turno.
Il pm Enrico Lussu ha disposto la rimozione della salma e la sua restituzione ai familiari. Poco prima delle tredici il corpo di Maria Furcas è stato rimosso e trasportato all'obitorio del cimitero di Villaputzu dove è stata allestita la camera ardente che è stata sino all'imbrunire meta di un mesto pellegrinaggio. La notizia della disgrazia si è diffusa in mattinata e ha provocato grande commizione. La donna era molto conosciuta e stimata.
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