E’ morto Valerio Cescon, uno dei grandi protagonisti del sistema vitivinicolo trevigiano

Aveva 67 anni, era presidente di Vignaioli Veneto Friulani, cooperativa di Fontanelle e presidente di La Marca vini e spumanti, cooperativa di Oderzo. E guidava anche Confcooperative Treviso e Belluno

Andrea Passerini

La Marca e il Veneto dell’agricoltura piangono la scomparsa di Valerio Cescon, uno dei grandi protagonisti del sistema vitivinicolo trevigiano, fra i “padri” del Prosecco – vicepresidente del consorzio Doc sin dalla fondazione, ne aveva accompagnato sia la nascita che la creazione della denominazione – nonchè faro del sistema cooperativo regionale. E’ spirato giovedì 29 settembre per complicazioni mediche.

Aveva 67 anni. Era presidente da 30 anni di Vignaioli Veneto Friulani, cooperativa con sede a Fontanelle, ma che raggruppa le cantine di Gaiarine Fontanelle e Codognè; presidente di “La Marca vini e spumanti”, cooperativa di Oderzo, imbottigliatore di otto cantine sociali, per fatturato la prima realtà della provincia. Due cooperative con oltre 1.200 soci.

E guidava anche Confcooperative Treviso e Belluno, dopo essere stato per anni referente regionale del settore vinicolo in Fedagri-confcooperative. In passato era stato vicepresidente di Latteria Soligo.

Nato a Fontanelle, di storica famiglia contadina, aveva cominciato a lavorare nei campi e tra le vigne sin da ragazzo. È’ stato uno dei pochi agricoltori allora a laurearsi in scienze Agrarie a Padova, alternando studio e lavoro, imponendosi poi per visione e competenze e scegliendo la via della cooperazione, diventando il grande fautore delle aggregazioni fra produttori.

Vastissimo il cordoglio, nella Marca e in tutta la Regione. Stefano Zanette, presidente del consorzio del Prosecco Doc (colpito giovedì anche dalla perdita della madre), piange un amico.

«Sono profondamente addolorato, è una perdita enorme, come amico, come persona, difficile rendere con le parole quello che per tutto il nostro settore, perdiamo il suo inarrivabile senso nel fare sistema per il bene comune», dice, «Sapeva tessere la tela nel nostro mondo sempre in maniera costruttiva, doti riconosciute da tutti. Adesso dovremo tutti rimboccarci e maniche per proseguire quello che aveva in mente e quello che è stato portato avanti assieme, glielo dobbiamo come riconoscimento a quello che ha fatto, sia come amministratore de La Marca, in tutta la cooperazione, ma anche all’interno del mondo del Prosecco. E un pensiero va ai due figli, già segnati nella loro vita>

«Valerio è sempre stato un vero punto di riferimento per la viticoltura trevigiana e non solo. Possiamo considerarlo uno dei padri del Prosecco – sottolinea Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso con voce rotta dalla commozione – Lascia un vuoto incolmabile anche nella cooperazione. Si è sempre distinto per la sua innata capacità di interpretare il mercato nazionale ed internazionale con una lungimiranza unica, capace di anticipare tendenze e i cambiamenti fondamentali del settore e delle scelte dei consumatori. Ha sempre avuto a cuore il mondo agricolo rispettandolo e preservandolo lungo la filiera. Evidenti e indiscusse le sue capacità manageriali dimostrate nella gestione della cantina di secondo grado La Marca».

«Da sempre vicino alla Prosecco Doc Imoco Volley con la Cantina La Marca
che presiedeva, scompare oggi non solo uno sponsor, ma un riferimento per la società Prosecco Doc Imoco Volley e tutto il tessuto vinicolo e imprenditoriale della Regione. Piangiamo oggi la scomparsa di uno dei più grandi ed illuminati manager veneti». Recita così una nota della società  Imoco Volley. 

IL CORDOGLIO DI ZAIA

“Il Veneto perde un imprenditore illuminato e lungimirante a cui la nostra viticoltura deve molto. Con radici ferme nella tradizione contadina della sua famiglia ha saputo guardare al futuro con una capacità speciale nel capire i mercati, diventando uno dei padri dell’affermazione internazionale del Prosecco che ha seguito con incarichi di rilievo nel consorzio Doc e nel mondo della cooperazione tra produttori”.

Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ricorda Valerio Cescon.

“Nel successo che ha segnato il suo percorso professionale c’era molto del ragazzo che è stato tra i primi agricoltori a laurearsi in Agraria – aggiunge il Governatore -. Un dato che riassume la visione che ha avuto fin da giovane e ne fa un simbolo di quei veneti che lavorando pancia a terra in anni di riscatto non hanno rinunciato a disegnare contemporaneamente una terra segnata da una crescita culturale e della capacità di fare know-how per un futuro manageriale. Penso che il settore gli debba molto. Ai familiari giungano le mie più sentite condoglianze e a lui un pensiero”.

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