Ecco le capsule per dormire in aeroporto letti hi-tech per chi ha sonno e poco tempo
la curiosità
All’aeroporto Marco Polo sono state installate quattro mini capsule – c’è giusto lo spazio per un letto, un tavolino e una sedia, nulla più – dove passare la notte, in attesa del volo. Arredamento minimal, prezzi piuttosto contenuti, spazi ridotti all’osso. Ci si infila dentro con la valigia, ci si stende sul materasso e il mattino seguente si è pronti per prendere il volo. Freschi come una rosa, o quasi: nelle stanzette non c’è né il lavandino né il gabinetto, i bagni sono quelli dell’aeroporto.
Sembra un servizio da megalopoli statunitense, in Italia al limite capace di attecchire a Milano. E invece Ostelzzz, la società dietro questa formula, ha deciso di puntare anche su Venezia, costruendo da zero uno dei primi, nuovi modelli del post pandemia, almeno da queste parti.
«Arrivare a Venezia è stata una decisione naturale, dettata dai numeri, visto che il Marco Polo è tra gli aeroporti più importanti in Italia» spiega Fabio Rocchetti, operation manager di Ostelzzz. In realtà, il servizio si trova già in cinque aeroporti italiani, tra cui il Catullo di Verona, e nell’ospedale di Bergamo.
A Tessera, le mini stanzette sono arrivate il 20 ottobre. Lunghe due metri, larghe uno e mezzo, alte due e venti (ma il soffitto in tessuto avvolgibile può essere aperto), sono dotate di tutti i servizi base: wi-fi, aria condizionata, prese usb e per la corrente, manca solo la toilette. Al loro interno è presente anche una sorta di negozietto self service per acquistare cuscini aggiuntivi, coperte usa e getta e un kit per l’igiene personale. A Venezia, il prezzo base per una notte è di 34 euro ma, alla prova dei fatti su Booking, le tariffe variano dai 43 ai 53 euro.
In realtà, le capsule sono aperte 24 ore su 24 ed è possibile prenotarle a ore. Le stanze sono totalmente automatizzate per check-in, check-out e cambio delle lenzuola. I letti sono singoli ma, volendo, possono essere utilizzati da due persone, senza sovrapprezzo: basta stringersi. Si trovano al piano terra del Marco Polo, davanti al check-139, prima dei filtri di sicurezza, quindi possono essere utilizzate tanto dai passeggeri in arrivo, soprattutto la sera tardi, quanto da quelli in partenza. «Ci rivolgiamo soprattutto alle persone che hanno prenotato un volo la mattina presto e non vogliono attendere la notte distesi sulle sedie dell’aeroporto, oppure non vogliono spendere un patrimonio per dormire negli hotel nelle immediate vicinanze del Marco Polo. Il nostro servizio è un giusto compromesso tra sicurezza, privacy, pulizia e comfort» spiega Rocchetti.
E come sta andando? Fino a inizio novembre, la media si è attestata intorno a un paio di cabine occupate a notte. In questi giorni, una a notte, con prenotazioni sempre a ridosso della data. «Immaginiamo che i numeri saliranno a partire da primavera, anche con la ripresa del traffico aereo dopo la pandemia. Ci serve un rodaggio di un anno, non escludiamo l’idea di inserire delle nuove cabine» conclude Rocchetti. —
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