Emma Mazzenga a 75 anni conquistail terzo primato mondiale
Dopo i 400 e gli 800 metri, record anche sui 200. "Mi sono sorpresa di aver realizzato un tempo così buono. Forse le mie rivali non andavano forte..."

Chi la conosce bene racconta che lo spirito competitivo la porta a essere sempre la prima anche in auto, quando c’è da partire perché il semaforo da rosso si tinge di verde. Che sia vero o no, di certo è lei stessa a far notare che «non vado in pista semplicemente per tenermi in forma, per quello basterebbe molto meno di quello che faccio io. Ci vado perché mi piace l’aria che si respira in gara, quello che in genere si chiama clima agonistico». Lei è la padovana Emma «Mimma» Mazzenga. E la sua particolarità è ben riassumibile: a 75 anni detiene tre record mondiali.
Due record di categoria (W75) nei 400 e negli 800 metri, rispettivamente con 1’25”2 e 3’25”18. A cui da pochi giorni si è aggiunto il terzo, realizzato due sabati fa nell’impianto indoor di Corso Australia, sui 200 metri, nel corso dei campionati regionali Master: ha bloccato il tic tac dopo 38”83, abbassando di oltre un secondo la precedente miglior prestazione di sempre (40”13, tempo stabilito dalla tedesca Ingrid Lorenz nel 2003). Sui 60 metri ha poi tentato di concedere subito il bis, cercando di migliorare il 10”86 della svedese Asta Larsson, ma con 11”05 si è dovuta «accontentare» del primato italiano al coperto.
«In realtà non pensavo di aver realizzato un risultato così buono: mi sa che le rivali non son andate tanto forte in passato», rivela adesso con modestia questa professoressa di scienze e chimica in pensione, che ha insegnato al liceo scientifico Fermi sino al’ 94. «Se seguo una dieta particolare? No, diciamo che mangio con moderazione, cercando di variare la mia alimentazione. La mattina mi sveglio presto, prima delle 7, ma solo perché dormo poco. Così rimango a letto a leggere per un po’. Che altro può fare una vedova come me?».
Qualcos’altro fa. E lo fa bene. Quattro volte alla settimana si allena al campo di Voltabarozzo, seguita da Franco Sommaggio, tecnico di grande esperienza, padre dell’azzurra Silvia. La signora Emma, in realtà, ha scoperto la regina degli sport molti anni fa. «Ho incontrato l’atletica leggera durante gli anni dell’università, gareggiando per il Cus. Il mio miglior risultato da assoluta risale al 1958, quando giunsi quarta sui 400 metri ai campionati italiani col tempo di 61”1. Ma già nel ’61 ho dovuto smettere: c’è stato il matrimonio con Francesco, l’arrivo dei miei due figli Giacomo, che ora ha 44 anni, e Monica che ne ha 39, e poi il lavoro da insegnante. Troppo per continuare seriamente con lo sport».
Ci volle un quarto di secolo per ritornare in pista. Il tutto grazie all’iniziativa di Alberto Pettinella, già presidente del Cus, che decise di riunire le sue ex-atlete con l’intenzione di formare una squadra Master. Così, nel 1986 «Mimma» riprese gli allenamenti e a 53 anni ri-debuttò correndo i 200 metri in 37 secondi. Ha gareggiato anche con Assindustria, vincendo uno scudetto di categoria e, dal 2006, indossa la maglia della Sef Macerata.
«A Padova - spiega - non avevo più tante compagne con cui fare squadra, e a Macerata mi hanno accolto benissimo. Mi hanno contattato a una serata organizzata dal Panathlon International in quella città. In realtà mi sposto per gareggiare lì solo in occasione dei campionati regionali delle Marche, il mio centro rimane Padova».
A chi le chiede perché un ragazzo dovrebbe fare atletica, Emma, che in carriera ha vinto 5 titoli mondiali e 9 titoli europei, risponde così: «E’ uno sport che richiede molti più sacrifici rispetto a quelli di squadra. Ma, se lo fai con passione, sai anche che i risultati sono soltanto tuoi. E questo ti dà una soddisfazione enorme».
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