Evasione fiscale, nuova accusa per Giancarlo Galan

PADOVA. Infedele dichiarazione dei redditi: è l'ipotesi d'accusa che ha portato la Procura di Rovigo a iscrivere nel registro degli indagati l'ex ministro e governatore veneto Giancarlo Galan. Il deputato azzurro è attualmente ai domiciliari nella sua villa di Cinto Euganeo, dove sta scontando la pena di due anni e dieci mesi patteggiata per le 'mazzettè legate alla realizzazione del Mose.
Nel corso di due accertamenti fiscali effettuati alla fine dello scorso anno gli sono stati contestati redditi non dichiarati, le supposte tangenti, su cui non sarebbero state versate le imposte. Il primo accertamento riguarda gli anni 2005 e 2006 e quindi è "coperto" dai termini della prescrizione.
Diversa la questione per il secondo, relativo alle dichiarazioni dal 2007 al 2010. Sulla base degli accertamenti delle fiamme gialle il pm di Rovigo Andrea Girlando (competente poichè Galan risiede a Cinto Euganeo, comune padovano che ricade nella giurisdizione dell'Agenzia delle entrate di Este) ha aperto un fascicolo a carico del parlamentare. La Finanza contesta come proventi di attività illecita anche le somme investite nell'acquisto della villa di Cinto, oltre a una dazione da 200 mila euro, giustificata come finanziamento per una campagna elettorale di Fi
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