I redditi dei parlamentari veneti: Casellati la più ricca davanti a Nordio. In coda Rachele Scarpa, all’epoca studentessa
Pubblicate le dichiarazioni dei redditi 2021 degli eletti. In Senato per FdI brilla Speranzon. Da Urso, Zan e Crisanti nessun dato
La ministra delle Riforme istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati guida la classifica delle dichiarazioni dei redditi del governo Meloni: nel 2021 ha guadagnato 253 mila 385 euro, mentre la premier si è fermata a 152 mila.
L’operazione trasparenza consente di consultare sui siti web la situazione patrimoniale dei 600 parlamentari, con le relative spese della campagna elettorale di settembre, procedura ottemperata da un’esigua minoranza.
Lo scettro dei Paperoni di Montecitorio e palazzo Madama spetta a Cristina Rossello che, nel 2021, ha dichiarato 2,1 milioni di euro: la deputata di Savona eletta in Forza Italia, ha difeso anche Silvio Berlusconi dopo l’addio di Niccolò Ghedini stroncato da una leucemia nell’agosto scorso. Alle spalle di Rossello compare l’ex ministro Giulio Tremonti con 1,6 milioni di euro.
I ministri veneti
L’ex presidente del Senato, eletta in Basilicata, ha presentato un rendiconto dettagliato da cui si deduce che ha rinunciato all’indennità di ministro per il divieto di cumulo con l’indennità parlamentare.
Dalla situazione patrimoniale emerge che la Casellati possiede immobili a Padova, dove vive con la famiglia, a Roma per la sua attività istituzionale e a Cortina dove trascorre le vacanze a Natale e d’estate. Per la campagna elettorale ha speso 18 mila euro.
Con 232 mila 438 euro il ministro della Giustizia Carlo Nordio si piazza al secondo posto, seguito poi dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara con 210 mila 411euro e dal ministro della Cultura ed ex direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano con 204 mila 780 euro.
Nordio, ex magistrato, ex opinionista del Messaggero e del Gazzettino, è proprietario di un appartamento a Treviso e dichiara nel suo portafoglio 5 mila azioni Bpm.
Il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, eletto in Veneto, non ha invece ancora depositato la sua situazione patrimoniale (come Alessandro Zan e Andrea Crisanti), mentre scorrendo quella di Roberto Calderoli si scopre un parco auto da collezionista con una Spider Nuvolari Cisitalia 202 SMM guidata dal pilota Tazio Nuvolari nella Mille Miglia del 1947, che si aggiunge ad una Fiat 500 del ’63 e ad una Mini del 2009, oltre ad una moto Bmw Hp2 del 2006.
Gli eletti in Veneto
In vetta alla classifica Enrico Letta, segretario dimissionario del Pd, rieletto alla Camera a Vicenza: il suo reddito è di 388 mila 836 euro, maturato con la docenza alla Sciences-Po (Institut d'Etudes politiques) a Parigi.
Tra i documenti depositati anche quello sulle “erogazioni liberali” raccolte per la sfida elettorale: si tratta di 12.890 euro.
Alle sue spalle Piero Fassino con 159 mila euro e immobili a Roma, Torino dove risiede, e in provincia di Grosseto.
Tutti i redditi dei veneti
Nella tabella tuttavia, abbiamo selezionato i soli veneti, non i non-veneti eletti qui.
I deputati veneti
La trevigiana Rachele Scarpa, ad esempio, non ha presentato alcuna dichiarazione visto che, da studentessa, vive con la famiglia a Treviso e il primo stipendio è quello da deputata maturato da ottobre.
E la Lega? A guidare il plotone c’è il sottosegretario al Mise Massimo Bitonci con 143 mila euro; l’ex sindaco di Padova è contitolare di uno studio di commercialista a Cittadella.
Gli altri deputati del Carroccio dichiarano mediamente tra i 98 e i 100 mila euro: stiamo parlando della trevigiana Giorgia Andreuzza e di Ingrid Bisa, del sindaco di Pozzonovo Arianna Lazzarini mentre Gianangelo Bof si ferma a 46 mila.
Il presidente della Camera Lorenzo Fontana dichiara 99.465 euro e immobili a Verona e a Bruxelles dove ha svolto l’attività di eurodeputato con Salvini. Infine Alberto Stefani, commissario regionale della Lega e sindaco di Borgoricco, che ha guadagnato 98.472 euro nel 2021.
I nababbi di Fratelli d’Italia si trovano a Verona, con Gianmarco Mazzi, deputato e sottosegretario alla Cultura con Vittorio Sgarbi: l’ex direttore artistico e ad della società che all’Arena gestisce le attività televisive ha dichiarato 218 mila euro, ed è proprietario di diversi immobili in riva all’Adige.
In coda Elisabetta Gardini, che torna a Montecitorio con FdI dopo una lunga stagione con Berlusconi che non l’ha più rieletta in Europa. Il suo reddito è di 2.419 euro e ne ha spesi 1.560 per la campagna elettorale.
Tra le new entry Martina Semenzato, che il sindaco di Venezia Brugnaro ha voluto mandare a Roma nella lista “Noi Moderati Coraggio Italia”: dichiara 116 mila euro e tra le varie attività va segnalata la presidenza della Salviati a Venezia.
E i grillini? A Montecitorio è tornato Enrico Cappelletti, che dichiara 38 mila euro e case a Padova, Marostica e Vicenza mentre l’ex ministra Elena Bonetti di Italia Viva ha un appartamento a Jesolo e il suo reddito è di 96 mila euro.
I senatori veneti
In Veneto è stata eletta la ministra dell’Università Annamaria Bernini (FI) che dichiara 128 mila euro e 18 immobili e terreni tra Bologna e Gabicce Mare, mentre il leader di Azione Carlo Calenda si è fermato a 65 mila euro.
E in ottobre si è dimesso dall’europarlamento per lasciare il posto ad Achille Variati, come la leghista Mara Bizzotto che dallo scranno di palazzo Madama presenta copia degli emolumenti di Bruxelles, pari a 108.970 euro.
Il padovano Antonio De Poli, leader Udc eletto nelle Marche, li ha superati entrambi con 134.997 euro.
Il plotone di Fratelli d’Italia è guidato dal veneziano Raffaele Speranzon, a quota 131 mila, che la Meloni manda spesso nei talk della Rai per difendere il governo, mentre Andrea De Carlo è impegnato a guidare il partito in Veneto: il sindaco di Calalzo viaggia sui 100 mila euro.
Il più ricco della Lega è Andrea Ostellari, a quota 151 mila, avvocato e sottosegretario alla Giustizia con il veronese Ciro Maschio (FdI), entrambi a fianco di Nordio: tris d’assi dechiamato a rispondere alle carenze d’organico dei tribunali. Sulla stessa linea il senatore di FI Piercarlo Zanettin: l’avvocato vicentino, che ha presentato un disegno di legge per bloccare il “Trojan” nei reati contro la pubblica amministrazione, dichiara 112mila euro.
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