I veleni di Villafranca

Assessore ed ex comandante dei vigili indagati a lungo
VILLAFRANCA.
Negli ultimi anni il paese è stato protagoniste di alcune vicende che, da sabato scorso con l'arresto del vicesindaco Giuseppe Conte, sono tornate nei pensieri dei cittadini. Tre in particolare: l'inchiesta che vede imputato l'ex comandante della Polizia locale Zeffirino Guidolin, quella sull'assessore Giovanni Guerriero (entrambe per questioni legate all'edilizia) e le pallottole spedite all'ex sindaco Domenico Galeota. L'ex comandante dei vigili. Proprio giovedì ci sarà l'udienza preliminare davanti al Gup Nicoletta De Nardus, che dovrà pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio per Zeffirino Guidolin e altri imputati, ossia Marzia Alban, ex direttore dell'Unione Padova Nordovest e funzionario del Comune di Villafranca; il segretario comunale di Limena Attilia Fabbro, direttore dell'Unione nel 2005; l'ex sindaco di Villafranca Domenico Galeota, già presidente dell'ente nel 2002; l'assessore di Villafranca Giovanni Guerriero, già presidente e poi vicepresidente dell'Unione; l'ex sindaco di Campodoro Aldo Toffan, presidente del Consorzio, e infine l'ex sindaco di Limena Gilberto Vettorazzi.


L'inchiesta era partita da una denuncia da Nicola Nalotto, capogruppo della civica di opposizione «Villafranca per cambiare». Funzionari e amministratori sono accusati di abuso d'ufficio perché avrebbero permesso che l'allora comandante della Polizia fosse allo stesso tempo socio accomandante e amministratore di alcune società attive nel settore edile e immobiliare. In pratica non avrebbero rilevato l'incompatibilità dei due ruoli, in quello della polizia locale infatti rientra anche il controllo del settore edilizia. L'ex comandante lavorava nelle tre agenzie della moglie e della figlia, oltre che in una quarta. La lottizzazione Sua 18. Esplode invece nell'agosto del 2005 la vicenda che vedeva imputati l'assessore Giovanni Guerriero e il tecnico comunale Pierluigi Franchin, indagati per il Sua 18, un piano di lottizzazione nella frazione di Taggì di Sopra. Secondo l'accusa alcuni privati erano stati esclusi dalla possibilità di costruire pur avendone diritto, e la cubatura che spettava a loro sarebbe stata regalata ai lottizzatori. La vicenda era stata denunciata da uno dei presunti «scippati della cubatura» Antonio Tellatin, al quale si era aggiunta Gianfranca Zanella, titolare dell'Immobiliare Gardenia di Limena, moglie del consigliere Nalotto.


Il 2 ottobre si è chiusa l'annosa vicenda, che aveva visto il sequestro della lottizzazione, una serie di perizie e controperizie, la richiesta accolta di Tellattin e Zanella di ritenere responsabile l'amministrazione in toto, con l'assoluzione dell'assessore Giovanni Guerriero, del tecnico e dell'architetto Fabrizio Barina, che si era occupato della lottizzazione, perché il fatto non sussiste. Due pallottole. Risale infine al 2002 la vicenda che vede vittima il sindaco Domenico Galeota e ancora una volta il comandante Zeffirino Guidolin. A settembre ad entrambi era stata recapitata una busta contenente una lettera anonima con minacce di morte e una pallottola calibro 22. Il fatto emerse solo nel settembre del 2003, ma le indagini svolte per un intero anno non approdarono a nulla. In quegli anni inoltre la magistratura ricevette una serie di esposti, sempre anonimi, che paventavano irregolarità nella gestione amministrativa, esposti che vennero archiviati dopo la verifica che i fatti non sussistevano.

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