Il barista brasiliano tuttofare

Sposato, si era separato, ma con l’ex moglie era rimasto in amicizia
Di Enzo Favero

VOLPAGO DEL MONTELLO. Sulla cassetta della posta in via Cal Trevigiana, dove abitava Marcos Simoes Odair, il 25enne arrivato dal Curitiba in Brasile e che nella Marca aveva trovato la sua nuova casa, c'è un mazzolino di rose e attaccato un biglietto: «Marcos, possa Dio accoglierti col suo sorriso e possa tu accogliere lui con lo stesso sorriso con cui accoglievi tutti noi. Ti ricorderemo sempre». Le firme sono di alcuni ragazzi che lo conoscevano, che frequentavano il pub "Pin up" dove il ragazzo lavorava come barista.

Era arrivato da piccolo dal Brasile con la famiglia, aveva dieci anni quando era giunto con la mamma e i due fratelli a Volpago, poi erano tornati tutti nel paese natale ma Marcos aveva nostalgia dell'Italia ed era tornato da solo alcuni anni fa. E circa 4 anni fa, dopo l'apertura, aveva trovato lavoro al "Pin up". Si sentiva un volpaghese doc: la parlata non aveva nessuna inflessione, si sentiva parte di questa terra e quando era tornato in Brasile la "saudade" al contrario era stata così forte che era tornato ai piedi del Montello. «Era da solo qui, eravamo noi la sua famiglia«, ricorda Roberto Visentin, il titolare del locale, «lui era sempre col sorriso, anche quando aveva delle giornate no accoglieva sempre col sorriso chi entrava nel locale. Un anno fa sentiva la lontananza della sua famiglia, voleva tornare in Brasile, ed era tornato. Ma dopo due mesi trascorsi lì era tornato qui, non si sentiva a suo agio laggiù».

Marcos si era anche sposato a Volpago, con Alice Busnello, poi il matrimonio non aveva funzionato, si erano separati ma erano rimasti amici e ieri al riconoscimento del corpo ha provveduto il papà di Alice, perché qui non aveva nessun famigliare.

«Marcos era una bella persona», dice ancora Roberto Visentin, «era sempre sorridente, era amico di tutti e appena saputo della tragedia tantissimi mi hanno telefonato per sapere, per capire, per far sentire il loro affetto per Marcos».

Dal Brasile è partito uno dei due fratelli del 25enne, poi dovrebbe arrivare anche la madre, che vorrebbe riportare il suo Marcos in patria, seppellirlo lì.

Abitava nella nuova lottizzazione di via Cal Trevigiana, in un appartamentino. «Qualche giorno fa si era messo a parlare con me mentre pranzavo», raccontano al bar che si trova proprio vicino al centro di Venegazzù, «mi raccontava che si era iscritto ad un corso serale per prendere il diploma, voleva fare tre anni in uno. Era un bravo ragazzo, volenteroso». E da martedì mattina sul web si stanno moltiplicando i messaggi di saluto e di dolore dei tanti amici che il giovane barista aveva in tutta la Marca Trevigiana.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova