Il figlio del rettore era già tutor al mastertre mesi prima del bando di concorso
Dall'Ordine di giornalisti regionale e nazionale è partita la richiesta di un’immediata verifica del rispetto della convenzione

Ivano Paccagnella e Vincenzo Milanesi
Ieri pomeriggio, a Venezia, l’incontro chiarificatore fra l’Ordine dei giornalisti e Antonio Di Lorenzo (direttore dimissionario del laboratorio e della testata giornalistica). Ma da Roma arriva la notizia che scatta la verifica ispettiva sul Master dell’Università da parte dell’Ordine nazionale dei giornalisti. E dai documenti ufficiali spunta una relazione in cui compare, fin dall’estate scorsa, il nome di Federico Milanesi. E’ il figlio del magnifico rettore Vincenzo che lavora al centro multimediale dell’Ateneo. Il «caso», raccontato dal mattino, ha innescato polemiche e dimissioni. Ma soprattutto l’intervento dell’Ordine dei giornalisti.
VERIFICA.
Era già stata compiuta dal 7 al 9 maggio 2008. Il 18 luglio il «comitato tecnico scientifico» dell’Ordine nazionale dei giornalisti (Maria Pia Farinella, Pier Luigi Bertello e Silvano Bertossi) torna a Padova a verificare il Master. Hanno il compito di verificare, punto per punto, quanto era stato chiesto al Bo con la raccomandata del 15 maggio.
La relazione-bis («completa, con l’aggiunta del parere del Cts») è agli atti dell’Ordine per documentare come siano stati rimossi «gli elementi ostativi al rinnovo della convenzione» con l’Università. Sette argomentazioni puntuali per concedere il parere favorevole al Master, dotato del collegamento Ansa e con le attrezzature per un radiogiornale e studio televisivo.
MILANESI JR.
Compare al quarto punto della relazione: «Il Master ha provveduto a nominare tre nuovi tutor per i laboratori radiotelevisivi: Silvia Menetto (radio 8 ore settimanali), Virgilio Boccardi indicato dall’Ordine del Veneto (classe 1928) e Federico Milanesi (tecnico fonico 12 ore settimanali)». Testualmente, dunque, la relazione ufficiale dell’Ordine dei giornalisti datata 22 luglio 2008 «inquadra» nel Master anche il figlio del rettore.
CONTRATTO
. Laureato al Dams con un diploma di fonico, Federico Milanesi entra nei ranghi del Bo con un contratto biennale di lavoro a termine (mille euro al mese). Assunzione, assolutamente legittima, partecipando all’avviso di selezione del 14 ottobre 2008, firmato dal direttore amministrativo Giuseppe Barbieri. Cinque domande, due candidati alla prova scritta più colloquio. La Commissione presieduta da Ivano Paccagnella assegna il posto.
MASTER
. Ha debuttato lunedì, ma torna immediatamente sub judice da parte dell’Ordine dei giornalisti. Oggi sono in programma laboratori mattina e pomeriggio; le lezioni della prossima settimana prevedono storia, diritto e laboratori. Tutto regolare, a parte il «salto» delle lezioni con uno dei docenti che si è dimesso. Ma attualmente il Master risulta privo di “direzione giornalistica”. Un vuoto non di poco conto, tutt’altro che facilmente superabile.
PERPLESSITA’
. Le manifesta Umberto Curi, ordinario di filosofia: «Dissento radicalmente sull’impostazione. La sproporzionata enfasi è fin troppo evidente: c’è una contestualità fra la campagna stampa e l’imminente apertura della campagna elettorale per il nuovo rettore».
E insiste con piglio critico: «Nell’Università c’è ben altro, ben peggio e più diffuso da far emergere e cancellare. Ma con lo stile di Gian Antonio Stella si fa un pessimo servizio all’opinione pubblica. Si crea il clima per provvedimenti devastanti come quelli del ministro Gelmini, accolti con favore anti-casta».
Qual è la vostra opinione? Siete d'accordo che pur essendo sacrosanto il diritto di ciascuno ad avere un lavoro in questo caso si pone un evidente problema di opportunità? Malcostume e baronie oppure banale mancanza di sensibilità?
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
Leggi anche
Video