Il Giallo di Isabella Noventa sull’isola di Albarella, tra realtà e leggenda

ALBARELLA. Serviva un mistero come quello di Isabella Noventa e del suo corpo che non si trova per elettrizzare l’estate placida nell’isola dei vip. I resti umani che spuntano dalla spiaggia, tra castelli di sabbia e altri di mattoni e marmorino, alimentano il brusio di fondo e per una volta le chiacchiere non riguardano il giardino del vicino.

Ogni reperto ha una sua storia, ogni osso una sua suggestione. Giovanni Mazzocco, Alex Finotto, Giovanni Zago e Massimo Gennari, della Guardian Servizi, le conoscono una a una. Proprio loro, sul finir della stagione, si sono trovati coprotagonisti involontari di un giallo che sta diventando senza dubbio il giallo dell’estate. «La mandibola trovata il 20 agosto l’ha recuperata un uomo che ci ha raccontato di essere stato a cena con Isabella poco prima della sua scomparsa» confidano.
Niente nomi, ovviamente. Chissà se è vero o se si tratta semplicemente di una suggestione. Fatto sta che nella spiaggia attrezzata davanti al centro sportivo, questa è la storia che viaggia da un ombrellone all’altro, tra una settimana enigmistica e un quotidiano finanziario. «Perché il bacino trovato quattro giorni dopo? Vogliamo parlarne?». Sì, molto volentieri. E parte il raccontone.

Trovato dai bambini
«C’erano due bambini sulla sabbia, scavavano. Là in fondo» e indicano il tratto di spiaggia immediatamente precedente a quella attrezzata, una zona a cui si accede superando i canneti che circondano la strada arginale. «Sì, insomma, scavando hanno trovato questo osso. Hanno 10 e 12 anni. Il loro padre è un medico di Ortopedia. Ha visto subito che si trattava di resti umani. Così ce l’hanno portato. Noi abbiamo chiamato la Civis e successivamente sono arrivati i carabinieri».
Nell’isola privata di Antonio ed Emma Marcegaglia, dove le vie hanno i nomi dei punti cardinali, degli alberi da frutto e degli animali, ci si orienta anche con le ville dei big dell’imprenditoria veneta. La stagione sta per finire, altri quindici giorni al massimo, ma tra la spiaggia, i centri sportivi, il bar e il centro commerciale, è ancora un brulicare di turisti, che poi sono anche proprietari e come tali difensori di una serenità che non si può scalfire.
Perché alla fine questo piccolo paradiso strappato alla decadenza del Polesine, quest’isola che si affaccia sull’Adriatico, poco distante dalle foci dell’Adige e del Brenta, è una società a responsabilità limitata. Sì, un’azienda. Si chiama Albarella Srl, fruttuosa realtà del gruppo Marcegaglia.
Non ce ne voglia Mauro Rosatti, direttore nominato cinque mesi fa, ma è una ragione sociale e come tale non si può rinunciare a nominarla. «Marcegaglia non c’entra con tutta questa storia delle ossa ritrovate» ripete. «E la tranquillità non è stata minimamente turbata».

Le verifiche
In effetti non si intercettano paure nel giro in spiaggia di una domenica mattina come tante. Forse le suggestioni che si materializzano con questi quattro ritrovamenti (mandibola, bacino e altri due reperti non ancora identificati) sono diventati un argomento in più da affrontare sotto l’ombrellone.
La trafila è ormai collaudata: edicola, giornali, elaborazione della notizia, confronto. Maria, una sessantenne di Cavarzere, volto conosciuto, interrompe il suo giro in bicicletta e volentieri affronta l’argomento. «Povera Isabella, non so se sperare che sia lei oppure no. Da un lato sarei contenta per i suoi familiari, dall’altro sarebbe l’ennesimo brutto colpo per loro».
Non c’è solo Isabella nell’immaginario degli investigatori che cercano di risolvere casi sospesi. Ora c’è anche il nome di Florina Simon che irrompe in questa storia estiva di ritrovamenti sulla spiaggia. Sparì anche lei nel 2016, a febbraio, dunque un mese dopo Isabella.
I loro corpi non sono mai stati trovati. Nel caso dell’omicidio della segretaria cinquantacinquenne di Albignasego ci sono tre persone in carcere (Freddy Sorgato, la sorella Debora, l’amante Manuela Cacco), condannate a 30 e 16 anni per omicidio.
Le analisi
Chiacchiere e suggestioni da spiaggia potranno essere soppiantate solo dalla scienza, cioè dagli esiti di laboratorio che il medico legale Lorenzo Martinelli dovrà eseguire venerdì. Solo allora si saprà se il Dna ricavato da quei reperti è lo stesso di Isabella o magari di Florina. Nel frattempo, in tarda mattinata, arriva in spiaggia un nuovo diktat aziendale: «Niente più chiacchiere o commenti sui ritrovamenti».
Ne fa le spese un giovane bagnino, che come gli altri colleghi stava per dire la sua con fare ribaldo. —
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