In Veneto il decollo della tecnofinanza: «Ora è più facile ottenere credito»

TREVISO. La tecnofinanza (o Fintech) sta prendendo piede anche nella patria delle piccole e medie imprese, spesso a gestione familiare, con titolari anziani e poco avvezzi all’uso di termini tecnici in inglese. Eppure, la combinazione di tecnologia e finanza (livello base: anche l’app della propria banca sul cellulare è un esempio di Fintech) sta conquistando anche i più restii, soprattutto perché si pone come valida alternativa ai canali tradizionali del credito. E in un Nordest scottato dalle crisi bancarie sta riscuotendo sempre più consensi. Se n’è parlato ieri nell’ambito del Digitalmeet 2019 a Palazzo Giacomelli, Treviso, nella “casa” degli industriali con Marta Ghiglioni, direttore generale di Italia Fintech, associazione di aziende che, appunto, offrono servizi di “Fintech” ai propri clienti.
l’accesso al credito
In una galassia di tecnicismi come “money management”, “blockchain” e “crowdfunding”, la parola “credito” schiude le porte delle piccole aziende venete. «L’accesso al credito è uno dei settori in cui è più facile, e più comodo, utilizzare un servizio di Fintech» spiega Marta Ghiglioni. Semplificando al massimo, ci sono società finanziarie che si sostituiscono in tutto e per tutto alle banche. Con il vantaggio, però, di contattarle via internet, 24 ore su 24, e di avere le risposte in tempi assai più rapidi: «Per i prestiti la risposta arriva in un giorno, l’erogazione in tre. Sabato, domenica inclusi, non fa differenza». Obiezione scontata: ma saranno sicure, queste società? «Sono sottoposti agli stessi identici controlli che spettano agli istituti di credito tradizionali» risponde Ghiglioni, «da Consob a Bankitalia, c’è la medesima attenzione e affidabilità. La tecnologia permette di elaborare e confrontare un numero di dati maggiori in tempo più rapido. Ma dietro la tecnologia c’è sempre la valutazione del professionista in carne e ossa».
pmi e tecnologia
Ma le pmi sono davvero pronte a una rivoluzione del genere? «C’è ancora una certa resistenza, siamo cresciuti che internet non fosse altro che un luogo insicuro con minacce sempre dietro l’angolo, ma come ho detto i controlli sono gli stessi per le società di Fintech e per le banche. Tecnologia e finanza sono sempre andate d’accordo, diciamo che ora la tecnologia può cambiare il modo di fare la finanza. Non c’è solo l’accesso al credito, ovviamente. Il Fintech funziona benissimo anche per i pagamenti elettronici e la gestione del risparmio».
nuove tendenze
Ieri è stata buona la risposta delle imprese. «Digitalmeet parla anche delle nuove tendenze di mercato» ha spiegato Gianni Potti, fondatore di Digitalmeet, «è importante aver portato questa tematica nel cuore di Assindustria, che ci sta aiutando nella diffusione di questi temi. La capitale del Fintech oggi è Milano, ma crediamo anche tra le imprese di questo territorio possa trovare terreno fertile». Alla conferenza sul Fintech è intervenuto, ieri a Treviso, anche Fabrizio Prevarin dell’area imprese e corporate di Crédit Agricole, che ha illustrato il caso dell’istituto con particolare riferimento all’esperienza di Le Village, incubatore di startup Fintech creato dal gruppo a Milano e di prossimo avvio anche in Veneto.
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