Isi Coppola non infierisce su Marangon «Mi sono già vendicata in 10 mila modi»

L’assessore Maria Luisa Coppola
L’assessore Maria Luisa Coppola
 
VENEZIA.
«Sarei andata volentieri al confronto». Questo il primo commento dell'assessore allo Sviluppo economico Maria Luisa Coppola all'indomani del pronunciamento del Collegio regionale di garanzia elettorale di fronte all'esposto presentato da Luca Rossetto, consulente finanziario vicino a Renzo Marangon, ex assessore rivale della Coppola nel collegio di Rovigo per le regionali. Sconfitto dalle urne e dal responso della Corte d'appello.
 Nell'esposto, Rossetto sosteneva che, diversamente da quanto dichiarato, l'assessore non avesse speso solo 39.579 euro, bensì ulteriori 269.000 euro utilizzati per spedire 660.000 cartoncini, 550.000 fac simile di schede elettorali e addirittura un milione di «santini». E poi ancora per sostenere eventi conviviali e pranzi. E chi più ne ha più ne metta. Tuttavia, di fronte alla documentazione presentata da entrambe le parti in causa, il Collegio giudicante ha ritenuto di non convocarli per un approfondimento. «Buona parte delle spese asseritamente non dichiarate rientrano tra quelle (...) che non concorrono alla determinazione del tetto di spese elettorali (...) in quanto somma forfettaria variabile considerata non incidente sulle spese relative alla campagna elettorale tipicizzate...» si legge nella motivazione. Non solo «nella documentazione allegata all'esposto non emerge che per le altre voci indicate come spese ipotetiche vi siano stati esborsi della candidata». Ancora, secondo il Collegio di garanzia, i gruppi di sostegno possono aver contribuito spontaneamente agli «Isi point» senza che fossero espressamente commissionati, mentre per quanto riguarda le inserzioni nei giornali e gli spot radio e tv «non vi è motivo di ritenere vi siano stati esborsi ulteriori rispetto a quelli dichiarati e documentati». La posta era altissima: si andava da una pena pecuniaria alla decadenza da consigliere regionale. Abbastanza per meditare «vendetta»: «La vendetta è un piatto che va servito da freezer - scherza l'assessore - e poi io mi sono già vendicata in 10.000 modi». Ovvero i voti di scarto tra lei e Marangon. (s.z.)

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