La Carron vince l’ospedale di Treviso

TREVISO. Sarà la cordata «Finanza e progetti» di Verona, capofila di Bovis di Milano, Lend Lease Construction di Londra, Carron di San Zenone degli Ezzelini, Siram di Milano, a realizzare la cittadella sanitaria del Ca’ Foncello. Il nuovo tempio della sanità trevigiana del terzo millennio nasce con la formula del project financing varato da Regione e Usl 9, uno dei più attesi in tutto il Veneto dopo le polemiche che hanno accompagnato altre analoghe operazioni finanziarie in altre Usl venete. L’operazione ha il marchio a fuoco del direttore dell’Usl 9, Claudio Dario, che l’ha impostata, avviata in pista e fatta decollare. Ora il direttore può ben dire di aver compiuto un altro passo decisivo: ancora non è certo se questo gli consentirà di restare alla guida di Treviso, a fronte della pressioni di Zaia &Co. che lo vogliono in Laguna. Ma l’assegnazione - lunga e faticosa anche per la mole della documentazione presentata dalle sei cordate: riempie un camion – è indubbiamente il passaggio chiave della fase preliminare in attesa dei cantieri.
Costerà 224 milioni di euro, sorgerà fra l’attuale ospedale e la tangenziale, ma comprende anche nuovi significativi interventi intorno all’area del piazzale centrale oggi diventato parcheggio per i dipendenti.
Le buste del maxi-appalto sono state aperte in questi giorni, e la commissione sta completando l’iter per l’assegnazione, ancora sub judice in attesa dei controlli sulla documentazione presentata. Ma pur nel massimo riserbo, trapelano dettagli: decisiva, per la vittoria, la votazione riportata dalla cordata angloitaliana nella valutazione tecnica, che assegnava 60 punti sui 100 complessivi. Gli altri 40 maturavano nell’esame economico, che comprendeva sia l’offerta complessiva che le voci sulla gestione di lavanderia, servizi tecnici, impianti energetici e riscaldamento. Qui, a quanto dicono i bene informati, l’avrebbe spuntata la Astaldi, che correva con la veneziana Mantovani e la patavina Sinergie e Mattioli.
Ma il vantaggio accumulato da Finanza e Progetti nella parte tecnica ha consentito di chiudere al primo posto nella classifica finale in centesimi. Beffata sul filo di lana la vicentina Maltauro, in cordata con le coop emiliane: è giunta seconda di un paio di punti nella parte tecnica dietro i «veronlondontrevigiani», ma non è riuscita nel sorpasso nella parte economica. I tempi. Almeno sei mesi per la firma della concessione, in parallelo scatta l’iter della progettazione esecutiva. Se tutto andrà per il meglio, i cantieri potrebbero anche cominciare entro il 2013. Le cordate in gara erano sei: in ordine alfabetico della capofila, Astaldi, Finanza e Progetti, Rizzani de Eccher , Condotte, Maltauro e Toto. In dettaglio, la Astaldi di Roma schierava anche la Mantovani di Venezia e Sinergie e Mattioli di Padova; la «Finanza e Progetti di Verona», appunto, la Lend Lease construction Emea ltd di Londra, la Carron di San Zenone, la Siram di Milano, la S.i.e.l.v. di Fossò e Tecnologie sanitarie di Roma; la friulana Rizzani de Eccher di Pozzuolo del Friuli correva con Technit di Milano, Guaraldo di Paese,Tonon di Colle Umberto e G emmo di Arcugnano; la Condotte di Roma si presentava con la Mazzi di Verona e la Parolini di Sandrà di Castelnuovo di Garda; la vicentina Maltauro allineava Consorzio cc di Bologna, Intercantieri Vittadello di Limena, Gelmini spa di S.Martino Buon Albergo, Ciab di Bologna, Manutencoop di Zola Predosa, Servizi ospedalieri di Ferrara, Serenissima di Vicenza, Coopservice di Reggio Emilia e Servizi Italia di Castellina di Soragna; infine le teatina Toto di Chieti Scalo gareggiava con Cev di Treviso, Guerrato di Rovigo, Camst di Villanova di Castenaso, Lavanderia industriale Cipelli di Borghetto Lodigiano. (a.p.)
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