La miglior torta di mele? Quella delle nonne di Treviso

La residenza Oic di Treviso ha vinto la sfida non ufficiale  di “Chef all'Opera”, la manifestazione svoltasi a Padova. Ecco i premiati delle categorie in gara

Elvira Scigliano
La gara ufficiale tra chef delle residenze Oic svoltasi a Padova
La gara ufficiale tra chef delle residenze Oic svoltasi a Padova

«Vai a dire a una signora di 90 anni che la sua ricetta non è quella tradizionale». Il direttore generale della Fondazione Oic, Fabio Toso, scherza (ma non troppo) sulla delicatezza e la diplomazia che ci vogliono nel giudicare le torte di mele delle ospiti delle residenze.

Dentro i dolci, con il contributo del personale, ci sono mani di mamma, nonna, perfino bisnonna che hanno preparato per figli, nipoti e pronipoti: vien da sé che sono le ricette tradizionali.

Non c’è dubbio che quella del gateau è stata la “gara” più sentita e divertente, anche se non era quella ufficiale.

A vincere la “miglior torta di mele dalla miglior ricetta segreta” è stata la residenza di Treviso. La competizione istituzionale si è giocata invece tra gli chef delle diverse cucine, accoppiati ai maestri pasticcieri di Confartigianato Imprese, in occasione della manifestazione “Chef All’Opera” promossa dalla Fondazione Oic Onlus e giunta alla quinta edizione.

La sfida tra sette cuochi

Sette cuochi si sono sfidati dal vivo sabato 19 ottobre  al Palasport della Civitas Vitae Angelo Ferro a Padova, sotto lo sguardo attento della giuria tecnica e di estimatori. Cinquanta minuti per trasformare ingredienti selezionati e freschi in piatti sorprendenti, pensati per arricchire i menù quotidiani nelle strutture Oic.

La novità di questa edizione è stata la collaborazione con Confartigianato Imprese e Anap Confartigianato Persone. Gli artigiani del dolce si sono messi alla prova interpretando la “Pazientina”, il tradizionale dolce padovano.

 I premi

Tre i premi consegnati: “Dolce & Salato” è stato conquistato dalla brigata composta dallo chef Michele Contartese e dal pasticciere Gastone Paccagnella; la “Migliore interpretazione della Pazientina” è stata assegnata alla pasticceria Gardellin; infine il “Miglior piatto dello chef” se l’è aggiudicato (riconfermandosi sul podio) la chef Erica Pulzato.

Il bilancio

«Questa manifestazione è nata con il desiderio di promuovere i nostri cuochi che ogni giorno assicurano menù buoni e salutari agli ospiti», riferisce il direttore Toso. «I nostri piatti sono realizzati nelle nostre cucine, non vengono dall’esterno, e le materie prime sono acquistate dal nostro personale. Abbiamo settant’anni di storia e sappiamo quanto siano importanti queste attenzioni. L’edizione 2024 ha visto anche la partecipazione dei pasticcieri artigiani creando un connubio di passione».

Soddisfatto anche il presidente di Confartigianato Imprese, Gianluca Dall’Aglio: «La nostra collaborazione esalta la figura dei pasticcieri padovani a capo di aziende che hanno già affrontato il passaggio generazionale e continua nella più autentica tradizione», racconta, «Senza dimenticare di sviluppare il prodotto guardando anche al domani. Quello che non cambia mai è la selezione delle materie prime. Come nei nostri laboratori, così nelle residenze Oic si respira il profumo della tradizione: gli anziani rappresentano la memoria e la testimonianza su cui il nostro mondo fonda le sue radici. Per questo oggi possiamo dire che c’è stato un vincitore, ma nessuno ha perso».

La gara e gli spettatori

Fotoservizio di Nicola Bianchi

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